Mendrisiotto Inchiesta sulle pompe funebri: fatturate «finte» cremazioni?

SwissTXT / red

29.3.2023

Immagine illustrativa/foto d'archivio.
Immagine illustrativa/foto d'archivio.
© Ti-Press / Alessandro Crinari

Come anticipa la RSI, martedì sono emersi alcuni nuovi e importanti dettagli nell'inchiesta sulle onoranze funebri del Mendrisiotto indagate dal Ministero pubblico ticinese e per le quali si ipotizzano i reati di truffa e turbamento della pace dei defunti. Il titolare respinge le accuse.

SwissTXT / red

29.3.2023

Hai fretta? blue News riassume per te:
- La Procura e la Polizia cantonale ticinesi hanno aperto un'inchiesta su una ditta di pompe funebri del Mendrisiotto accusata di truffa e turbamento della pace dei defunti.
- Secondo informazioni riportate dai media, il titolare avrebbe sepolto nel giardino della ditta resti umani destinati alla cremazione, fatturando e così risparmiando su delle cremazioni mai fatte.
- Il titolare respinge categoricamente tutte le accuse.

Lo stesso titolare ha riferito su diversi media – riporta la RSI – di essere stato denunciato per aver sepolto nel giardino della propria azienda dei resti umani che sarebbero invece dovuti essere cremati o riposti in un ossario. Questi proverrebbero dalle esumazioni effettuate nei cimiteri, vale a dire dagli spurghi dei campi santi che vengono ordinati dai Municipi per le vecchie sepolture, per far spazio a quelle nuove.

Sempre stando alle informazioni raccolte dalla RSI, in effetti lunedì la polizia scientifica avrebbe eseguito proprio nel terreno delle pompe funebri degli scavi, il cui esito è protetto dal segreto istruttorio e quindi non si sa se gli inquirenti hanno trovato un riscontro.

Per quale ragione sotterrare delle ossa nel giardino?

Sempre che la ricostruzione sia esatta, come si potrebbe spiegare l'accaduto? Per quale ragione – si chiede la RSI – sotterrare delle ossa nel giardino?

Secondo il titolare, chi l'ha denunciato sosterrebbe che in questo modo l'impresa avrebbe risparmiato sulle cremazioni. Alle famiglie avrebbe perciò fatturato una prestazione che in realtà non sarebbe mai avvenuta. Un'ipotesi che come già detto l'azienda rifiuta categoricamente.

Ma quanto costa la cremazione di un corpo? L'emittente radiotelevisiva lo chiesto a Emiliano Delmenico, presidente della Società ticinese impresari onoranze funebri, che ha risposto: «Un migliaio di franchi».

Il titolare respinge tutte le accuse

E appunto il titolare delle onoranze funebri sotto inchiesta si difende,  affermando che non è possibile credere che abbia rovinato 47 anni di carriera per risparmiare su questo tipo di cifre.

È vero anche che la cremazione non è effettuata direttamente dalle pompe funebri, ma queste passano dai centri crematori, che emettono delle fatture. È quindi ipotizzabile, secondo la RSI, che gli inquirenti stiano indagando anche su queste.

Infine martedì sera sarebbe giunto alla redazione dell'emittente di Comano un comunicato dello Studio legale e notarile Delogu, che difende le pompe onoranze funebri sotto inchiesta. Oltre a confermare l’apertura del procedimento penale l'azienda, anche se amareggiata dalle accuse, si dice fiduciosa «del fatto che potrà essere esclusa ogni responsabilità penale». La nota sottolinea anche la volontà di collaborare con gli inquirenti.