Allarme valanghePrima grande nevicata nella Svizzera italiana
Swisstxt / SDA / Red
4.12.2022
Sabato sono arrivate le prime abbondanti nevicate nella Svizzera italiana, che si sono poi intensificate nella notte. Domenica mattina, dopo una pausa, ad alta quota sono ricominciate.
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04.12.2022, 21:29
04.12.2022, 22:48
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Sopra i 1'400 metri, ricorda la RSI, sono scesi più di 20 centimetri di neve. A San Bernardino più di 30 centimetri. Sull'asse dell'A13, già innevata a partire da Mesocco, ci sono stati alcuni disagi, ma i mezzi di pulizia sono intervenuti e hanno migliorato la percorribilità.
Stando alle previsioni, a San Bernardino scenderà ancora neve fino almeno alla prima metà della giornata di lunedì.
Domenica MeteoSvizzera ha condiviso su twitter una fotografia di Carì coperta dalla neve.
La stazione ha anche postato, sulla pagina in tedesco, un confronto tra un'immagine di sabato e una di domenica mattina a Cozzera, a nord di Blenio, a circa 1300 metri.
Auf der Alpensüdseite bis zu 50 cm #Neuschnee in den letzten 24h. Hier ein Vergleich von heute Vormittag und gestern Morgen aus Cozzera (ca.13000 m.ü.M.) nördlich von Blenio. Foto: Meteomeldungen / App pic.twitter.com/eggunmpYAB
Nel fine settimana complessivamente sul versante sudalpino sono caduti fino a 50 centimetri di neve fresca. L'Istituto per lo studio della neve e delle valanghe (SLF) domenica ha alzato il pericolo di valanghe al livello «marcato» (grado 3 su 5) per molte regioni meridionali.
Il pericolo riguarda la parte altovallesana della cresta principale delle Alpi lungo il confine con l'Italia, il versante sudalpino centrale, la cresta principale delle Alpi dalla regione del Rheinwald alla zona del Bernina.
Fino a lunedì sera saranno possibili valanghe spontanee di grandi dimensioni, specialmente nella zona del Sempione, così come nella Binntal e nel Ticino occidentale, scrive l'SLF.
Il pericolo dipende dalla composizione del manto nevoso
Thomas Stucki, responsabile del servizio di allerta valanghe, all'agenzia di stampa Keystone-ATS, che ciò è dovuto non solo alla quantità di neve fresca, ma anche alla composizione del manto nevoso.
La fonte principale di pericolo è costituita dalla neve fresca e da quella vecchia debolmente coesa. I punti pericolosi si trovano soprattutto sui pendii esposti da ovest a nord fino a est situati al di sopra dei 2200 metri circa e, in alta montagna, su quelli esposti in tutte le direzioni, precisa l'SLF.
Ricordiamo che un 24enne è morto sabato nei Grigioni travolto da una valanga e una donna è rimasta ferita. I due facevano parte di un gruppo di quattro persone che stavano cercando di arrivare in vetta al Piz Radönt, cima di 3064 metri a sud del passo della Flüela.
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