La SEM riconosce problemi Alcuni rifugiati protestano a Chiasso per le condizioni precarie

Swisstxt / pab

27.6.2023 - 08:00

Rifugiati, protesta a Chiasso: denunciate le condizioni precarie in cui sono costretti a vivere
Rifugiati, protesta a Chiasso: denunciate le condizioni precarie in cui sono costretti a vivere
Ti-Press

C'è stato un sit-in davanti alla sede amministrativa della SEM a Chiasso per denunciare le condizioni precarie nelle quali i richiedenti l'asilo sono costretti a vivere. 

SwissTXT, Swisstxt / pab

Alcuni richiedenti l'asilo curdi, estenuati dal caldo e dalle regole del centro di Chiasso, hanno organizzato lunedì pomeriggio un sit-in davanti alla sede amministrativa della Segreteria di Stato della migrazione (SEM) per dire «basta» alle condizioni precarie nelle quali sono costretti a vivere.

«I centri rimangono comunque centri chiusi, isolati, che non permettono alle persone di poter vivere dignitosamente e in libertà», spiega ai microfoni della RSI Immacolata Iglio Rezzonico, avvocata dei diritti dei rifugiati, «Ci sono delle limitazioni che non hanno senso, che sono stabilite dalla SEM, sicuramente per motivi anche politici».

La SEM riconosce che ci sono problemi

La SEM, che ha risposto alla RSI per iscritto, sottolineando che il vicedirettore della regione d'asilo Ticino-Svizzera centrale ha incontrato i manifestanti e ha ascoltato le loro rivendicazioni in una discussione costruttiva che continuerà nei prossimi giorni.

La situazione di disagio denunciata dai migranti è però stata riconosciuta dalla SEM: «Per quanto riguarda il caldo, siamo consapevoli dei problemi che si manifestano in piena estate.«

«Gli edifici di via Motta sono attualmente occupati da ben 230 richiedenti asilo. Stiamo provando con dei ventilatori, ma non è facile. Verificheremo anche come poter aprire le finestre rispettando le necessarie misure di sicurezza.»

Il quadro a livello nazionale rimane comunque delicato, in particolare a causa dei centri sovraffollati. L'anno scorso la SEM ha avviato due test pilota con centri di segnalazione esterni a Basilea e Zurigo, dove i richiedenti l'asilo e il personale possono segnalare preoccupazioni, problemi e disagi all'interno dei centri.