Lugano Demolizione dell'ex Macello, ruspe ipotizzate già a marzo

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29.7.2021 - 19:11

Le macerie del Macello
Le macerie del Macello
Keystone

La polizia, cantonale e comunale, discusse della demolizione dell'ex Macello ben prima dell'azione del 29 maggio in una serie di mail che la procura ha acquisito. Il Municipio di Lugano era a conoscenza di queste missive?

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Chi decise di demolire l’ex Macello, sede del centro autogestito dai Molinari? E quando è stato deciso l'intervento? L’inchiesta penale avviata per far luce su quanto accaduto a Lugano nella notte tra il 29 e il 30 maggio scorsi ruota attorno a questi quesiti.

L’ipotesi di un ricorso alle ruspe, come riferisce giovedì sera la RSI, fu avanzata già quasi tre mesi prima.

Dalle indagini sono spuntate infatti alcune email risalenti alla metà di marzo, ossia al periodo in cui, dopo i tafferugli scoppiati in stazione, il Municipio intimò lo sgombero ai molinari.

Email importanti, secondo gli inquirenti, girate all’interno della polizia comunale e poi inviate alla cantonale. Venne affrontato anche l’aspetto della licenza edilizia, generalmente necessaria per effettuare simili interventi.

La demolizione dello stabile fu insomma considerata con largo anticipo, e non solo la sera stessa del 29 maggio o nell’imminenza della manifestazione.

Il Municipio lo sapeva?

Resta da capire, come dice la RSI, se l’opzione venne a sua volta ventilata al Municipio di Lugano. Cosa che l’Esecutivo nega fermamente, come espresso nel comunicato del 10 giugno. I contenuti delle mail di cui sopra sono stati sottoposti, durante gli interrogatori, ai cinque municipali sentiti un mese fa come persone informate sui fatti. La loro posizione processuale non è cambiata.

Impossibile, riferisce la RSI, sapere invece se il procuratore generale Andrea Pagani abbia modificato quella di uno o più poliziotti. Se nel frattempo siano cioè diventati indagati. Nessuno ha voluto confermare o smentire le indiscrezioni circolate al riguardo.

I reati ipotizzati sono, giova ricordarlo, l’abuso di autorità, la violazione delle regole dell’arte edilizia e l’infrazione alla legge federale sulla protezione dell’ambiente.