Ticino Targhe cedute, funzionario indagato per corruzione in Ticino

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19.8.2021 - 12:30

Immagine di archivio
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Ti-Press

Un collaboratore della Sezione della circolazione, attivo anche in politica, dovrà rispondere di corruzione passiva. Indagato pure un 48enne domiciliato nel Luganese.

19.8.2021 - 12:30

Un funzionario del servizio immatricolazioni della Sezione della circolazione e un uomo domiciliato nel Luganese sono oggetto di un procedimento penale del Ministero pubblico.

Il dossier riguarda delle presunte irregolarità nella gestione delle pratiche di cessione di alcune targhe nel periodo da fine dicembre 2020 a fine maggio 2021. Gli accertamenti, si legge in una nota diffusa dalle autorità, sono nati dopo una segnalazione della stessa Sezione della circolazione.

I due sono stati fermati il 17 agosto e, al termine degli interrogatori, ne è stato ordinato l'arresto provvisorio. Mercoledì, i due imputati, dopo un confronto e l'audizione di alcune persone informate sui fatti, sono stati rilasciati, ma rimangono indagati a piede libero, spiega il Ministero pubblico in una nota.

I reati ipotizzati a carico del funzionario cantonale - un 34enne cittadino svizzero, domiciliato nel Bellinzonese, che secondo diversi media online ticinesi sarebbe un esponente molto noto dell'UDC cittadino - sono quelli di corruzione passiva (subordinatamente accettazione di vantaggi), abuso di autorità, appropriazione indebita, acquisizione illecita di dati e riciclaggio di denaro.

Il Cantone ha sospeso il funzionario

Il Consiglio di Stato ha fatto sapere di aver sospeso il funzionario e di aver aperto un'inchiesta disciplinare nei suoi confronti, «riservandosi, in attesa di accedere agli atti dell’inchiesta, di prendere le opportune misure», si legge in un comunicato stampa.

A carico del 48enne - cittadino svizzero domiciliato nel Luganese - si ipotizzano le imputazioni di corruzione attiva (subordinatamente concessione di vantaggi), riciclaggio di denaro e ricettazione. L'inchiesta è coordinata dal Procuratore generale Andrea Pagani.

E non si è fatta attendere la reazione di Norman Gobbi, a capo del Dipartimento delle istituzioni, sotto il quale sta appunto la Sezione della circolazione. Il ministro, in un post su Facebook, si è detto «molto amareggiato. E molto arrabbiato». E ha aggiunto: «Dai miei collaboratori mi aspetto sempre il massimo rispetto per la funzione che hanno il privilegio di svolgere».

Il post di Norman Gobbi

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