Bellinzona«The Social Truck» è stato un grande successo
SwissTXT / Red
25.8.2022
Termina a fine settembre a Bellinzona il progetto sperimentale «The Social Truck», il furgoncino sociale volto ad avvicinare i giovanissimi della regione per capire i loro bisogni ed eventuali disagi e fragilità.
SwissTXT / Red
25.08.2022, 07:49
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Il bilancio dopo tre anni di attività è più che positivo, tanto che il furgoncino continuerà a essere un punto d'incontro per i giovani grazie al sostegno del comune e del cantone.
E se all'inizio era The Social Truck ad andare a cercare i giovani, ora è il contrario, come racconta alla RSI Alicia Iglesias, educatrice responsabile dell’iniziativa: «Col tempo è proprio cambiata la dinamica. Sono i ragazzi che ci scrivono per sapere dove siamo o per condividere le loro esperienze. Era uno degli obiettivi far sì che nascesse una relazione reciproca».
In tre anni questa singolare modalità di animazione socioeducativa per avvicinare i giovanissimi dagli 11 ai 18 anni e i loro problemi ha avuto un ampio riscontro: 1’500 ragazzi contattati, con 200 dei quali vi sono regolari interazioni.
«Cerchiamo di costruire un rapporto di fiducia coi giovani, quindi iniziamo a parlare con loro, a chiacchierare e cerchiamo di capire cosa piace e non. Passiamo del tempo attraverso delle attività anche ludiche. Quindi attraverso delle tecniche cerchiamo di lavorare coi ragazzi sulle loro passioni, o scoprire anche quello che a loro piace fare, e in quel caso cercare di stimolarli a creare loro qualcosa», spiega ai microfoni della RSI Iglesias.
A volte i genitori o gli amici non bastano
«Mi piace venire qui soprattutto per il fatto che se ho qualche problema, qualche difficoltà, loro sono uno sfogo e sono anche un aiuto. Perché qualche volta i genitori potrebbero non essere abbastanza comprensivi, come anche gli amici, oppure potrebbero comunque non saperti aiutare nel giusto modo»: è una delle testimonianze di un utente del furgoncino sociale raccolta dall'emittente di Comano.
Come start-up il progetto aveva ricevuto 300'000 franchi dalla Confederazione. Da settembre resteranno solo i contributi della Città, che intende raddoppiare il sostegno e portarlo a 124'000, e quelli del Cantone (60'000 franchi).
Mancherebbero quindi circa 80'000 franchi per proseguire l'attività come finora. «Si tratterà di fare un po’ i calcoli in funzione dei fondi, però non si smetterà sicuramente di essere presenti sul territorio», assicura Iglesias.