Pandemia Il Ticino scrive a Berna: «Serve un piano di uscita dal semi-confinamento»

SwissTXT / sam

10.2.2021 - 19:30

Norman Gobbi
Norman Gobbi
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Il Governo ticinese scrive a Berna, ma smorza i toni rispetto a quanto trapelato mercoledì in mattinata dopo l'incontro con la cellula sanitaria. Per il momento non vengono infatti formulate esplicite richieste di riapertura delle varie attività economiche, come bar, ristoranti o negozi.

Questo perché il Consiglio di Stato ticinese è in attesa di conoscere, la prossima settimana, il piano d'azione federale per il rientro verso la normalità. «A quel punto eventualmente risponderemo e spiegheremo la nostra posizione», ha spiegato il presidente Norman Gobbi ai microfoni della RSI.

«In questa fase preliminare - ha aggiunto - vogliamo segnalare però due aspetti: quello di considerare la difficoltà di parte della popolazione a sopportare e supportare le misure (e qui penso soprattutto ai giovani) e anche la nostra realtà geografica, vicina alla Lombardia che ha un andamento epidemiologico simile, ma che gode di maggiori libertà».

«Abbiamo delle idee per il rientro verso la normalità»

Bellinzona invita dunque il Consiglio federale a riflettere bene sulla strategia per l'uscita dal semiconfinamento.

Nella lettera, l'Esecutivo «evidenzia alcune necessità, e la prima è quella di avere un piano di rientro con una prospettiva temporale che sia condivisa, e delle idee per rientrare in maniera graduale e mirata verso la normalità», ha aggiunto il ministro.

Ma il Governo chiede anche di avere delle attenzioni: «La gente è stanca e alcune fasce della popolazione hanno bisogno di una valvola di sfogo» culturale, sportiva o nel tempo libero.

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