Finanze BNS non dà utili ai Cantoni, cosa vuol dire per il Ticino?

Swisstxt / Red

18.12.2022 - 08:50

Quest'anno la Banca nazionale svizzera (BNS) non distribuirà denaro a Confederazione e Cantoni.

Christian Vitta (immagine d'archivio).
Christian Vitta (immagine d'archivio).
© Ti-Press / Alessandro Crinari

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Un duro per colpo per il Ticino, nelle cui casse vengono così a mancare 137 milioni di franchi già messi nei conti preventivi 2023.

«Sono cifre importanti che porteranno sicuramente a un peggioramento delle entrate per lo Stato» commenta ai microfoni della RSI il consigliere di Stato Christian Vitta, direttore del Dipartimento delle finanze e dell'economia.

«Per avere una visione complessiva delle finanze del Cantone dovremo attendere la fine del primo trimestre, quando come ogni anno si farà un primo preconsuntivo, in cui dovremmo vedere come si evolvono le altre fonti di entrata e i costi», specifica.

Niente pareggio dei conti entro il 2025?

Per raggiungere il pareggio dei conti entro il 2025, come chiesto dai cittadini in votazione, il percorso si fa più difficile. Vitta assicura: «Come governo ci impegneremo a contenere il più possibile il disavanzo, è però irrealistico pensare che si possa in pochi mesi compensare un importo di 137 milioni di franchi».

Nel corso del 2023 il governo elaborerà una manovra di rientro finanziaria «Orizzonte 2024-2025».

«Chiaramente, se nel 2023 mancheranno delle risorse, queste andranno a rendere ancora più impegnativa la manovra sul 2024 e il 2025. È certamente un percorso impegnativo e l'obiettivo è ambizioso, lo abbiamo sempre detto», spiega all'emittente di Comano.

Forti oscillazioni 

Nel 2021, la BNS ha distribuito 6 miliardi di franchi, il massimo, mentre nel 2022 non ci sarà nulla. 

Vitta ritiene che «queste forti oscillazioni non vanno bene: si dovrà sicuramente ragionare su come dare maggiore stabilità a questo introito che è importante per gli enti pubblici».