Due imprenditori, entrambi cittadini italiani, residenti nel Sottoceneri sono stati arrestati perché gravemente sospettati di aver fornito a più riprese nel corso della seconda metà del 2020 false informazioni al fine di ottenere più crediti Covid-19 garantiti dalla Confederazione per un importo complessivo di oltre un milione e mezzo di franchi.
Lo segnala una nota stampa del Ministero pubblico e della Polizia cantonale.
Il denaro conseguito indebitamente sarebbe poi stato utilizzato per scopi estranei a quanto stabilito dall'Ordinanza sulle fideiussioni solidali Covid-19 e, in particolare, per far fronte a spese personali. Le principali ipotesi di reato sono quelle di ripetuta truffa e ripetuta falsità in documenti. L'inchiesta è coordinata dal Procuratore pubblico Daniele Galliano.
In dicembre, ricordiamo, due condanne per truffa ripetuta e falsità in documenti, e un proscioglimento erano state comminate dal giudice Amos Pagnamenta come sentenza del primo processo in Ticino per truffa in relazione ai crediti Covid.