LuganeseTruffe di circa tre milioni, a processo un manager
SwissTXT / Red
10.6.2022
Nel Luganese è stato rinviato a giudizio un manager italiano residente nella regione, accusato di truffa per mestiere. Il 41enne avrebbe anche raggirato un notaio ticinese. L’accusa chiede una pena tra i due e i cinque anni, ma lui si professa innocente.
SwissTXT / Red
10.06.2022, 20:18
SwissTXT / Red
Un personaggio influente del Vaticano, il suo presunto testamento, la millantata prospettiva di un’eredità miliardaria: sarebbero questi gli elementi della truffa ordita da un manager italiano – come reso noto dalla RSI –, tempo addietro già finito oltre confine sotto i riflettori di rotocalchi e giornali.
Vittima del raggiro un notaio ticinese, a cui l’uomo si è rivolto per procedere con l’incasso della somma. In realtà, secondo la procuratrice pubblica Chiara Borelli, si sarebbe trattato unicamente di un pretesto per convincere il legale ad anticipargli, a copertura di spese personali, una cifra di quasi 400mila franchi.
C’è poi un altro filone di inchiesta: il notaio si è occupato pure – sempre senza essere pagato – di un fondo di investimento, che il trader avrebbe utilizzato per rastrellare denaro a danno di alcuni cittadini stranieri.
Si parla di circa tre milioni di franchi, una parte dei quali recuperati dalla procura, e tuttora sotto sequestro. Il 41enne, così come per la prima fattispecie, contesta però ogni addebito. Sostiene che il fondo era in procinto di partire, e che l’operazione sarebbe andata a buon fine se in dicembre non fosse subentrato il suo arresto.
Per l’uomo, in carcere da allora, si profila il processo. Nei giorni scorsi Borelli lo ha infatti rinviato a giudizio. Truffa per mestiere il reato principale di cui dovrà rispondere alle Assise Criminali. L’accusa chiederà una pena compresa tra i due e i cinque anni. Lui si professa innocente.