Ticino Un Natale in camice bianco

Swisstxt

25.12.2022 - 19:15

Enos Bernasconi
Enos Bernasconi
TI-Press

Il Natale è tradizionalmente la festa per antonomasia che si passa in famiglia e con i propri cari, ma per alcuni Natale significa anche lavoro.

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È il caso di medici e infermieri, che, oltre a prestare le cure ai pazienti, devono cercare di far sentire un po' meno solo e nostalgico chi è costretto a passare queste festività in ospedale. Lo hanno fatto però con un carico di pressione inferiore, visto che i reparti si stanno pian piano svuotando.

Alcuni pazienti sono per di più in isolamento e non possono ricevere le visite dei loro cari. Una situazione già di per sé delicata, che lo diventa ancora di più il giorno di Natale.

Per il personale medico e infermieristico un motivo di attenzione in più, come conferma alla RSI l’infermiera specialistica all’Ospedale Civico di Lugano Rachele Beltrami: «Lavorare il giorno di Natale è sicuramene un’esperienza arricchente dal punto di vista professionale, ma soprattutto per la relazione con il paziente. Sappiamo che è un giorno di festa e si trova in un ambiente che non è la propria casa con parenti e amici, noi portiamo una mascherina che ci copre metà del viso… per cui dobbiamo utilizzare tanto il non verbale e gli occhi, ma abbiamo visto con piacere che sorridere con gli occhi funziona!».

Tanti pazienti isolati anche per i numerosi casi di influenza

Una vicinanza più che mai importante e, al Civico, dopo due anni decisamente intensi si tira un po' il fiato. Alcuni pazienti sono stati dimessi proprio qualche giorno fa: «Fino a settimana scorsa – spiega il vice primario di medicina Enos Bernasconi – eravamo strapieni, soprattutto nel reparto di medicina, dove abbiamo avuto sempre anche fino a 10-12 pazienti fuori dai nostri reparti. E questo proprio perché abbiamo tanti pazienti isolati, non solo per Covid, ma anche ad esempio per i numerosi casi di influenza. I pazienti sono comunque meno gravi rispetto a quanto visto nei due anni precedenti».

Così oggi tra i corridoi si aggira molto meno personale rispetto al Natale dello scorso anno. In cucina intanto sono stati preparati 150 porzioni per i collaboratori: «Oggi, a differenza degli altri giorni, abbiamo un menù offerto dall’EOC che comprende pranzo, cena, bibite e anche il panettone», conclude il collaboratore di ristorazione Sahim Berisha.