TicinoUn Primo Maggio all'insegna di parità, pensioni e salari
SwissTXT / red
25.4.2023
La festa dei lavoratori si celebra in molti Paesi. In Ticino la manifestazione prevista lunedì a Bellinzona sarà un'occasione di rivendicazione.
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25.04.2023, 21:54
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Alle porte c'è un'altra manifestazione e un'altra festa che, questa volta, riguarda molti Paesi del Mondo: il Primo Maggio, ossia la Festa dei lavoratori.
Anche in Ticino, come da tradizione, sarà sottolineata con una manifestazione a Bellinzona, a partire dalle 14.00. Quest'anno saranno tre le rivendicazioni: parità subito (e una mancanza di parità che passa anche dal tempo parziale, che è soprattutto questione femminile), e poi salari e pensioni migliori. Sarà considerata anche una tappa di avvicinamento allo sciopero femminista del 14 giugno.
Un avvicinamento che metterà l'accento proprio su quella parità che non c'è ancora. «Parità salariale, rendite migliori e la parità subito», rivendica Renata Barella, vicepresidente dell'Unione sindacale Svizzera, sezione Ticino e Mosa. E Renato Minoli, presidente dell'USS Ticino e Moesa, dichiara che «Parità subito è un disposto costituzionale. È un diritto non ancora raggiunto, e lo vediamo quasi quotidianamente. Ci sono abusi, discriminazioni e via dicendo».
E poi la mancanza di parità, che passa anche dal tempo parziale, che è soprattutto una questione femminile.
Al centro della manifestazione anche i salari
Al centro della manifestazione anche i salari. Quelli reali in Svizzera sono diminuiti l'anno scorso dell'1,9%. Urgente anche rivedere le pensioni. Lunedì prossimo si scenderà in piazza per difendere le conquiste che, secondo i sindacati, sono sempre più sotto tiro da parte della destra.
Recentemente, però, l'area sindacale ha dovuto incassare sconfitte alle urne. «Certamente il Primo Maggio non basta. Il Primo Maggio è un giorno di lotta, è un giorno che dà visibilità soprattutto ai lavoratori e alle lavoratrici. Ma è importante rendere visibile il fatto che quello che per uno è magari attività commerciale o shopping, per l'altro è lavoro», dice Giangiorgio Gargantini, vicepresidente dell'USS Ticino.
Il riferimento è all'estensione degli orari di apertura dei negozi, su cui i ticinesi voteranno il prossimo 18 giugno. Intanto i rapporti con il padronato sembrano sempre più difficili. «Noi siamo abituati a delle associazioni padronali che capiscono quale sia l'interesse comune di avere dei buoni contratti collettivi. Lo siamo sempre di meno. Facciamo sempre più fatica a far passare questo discorso. Le associazioni padronali ragionano sempre di più, purtroppo, al guadagno immediato e al loro proprio interesse e non alla salvaguardia più ampia di una situazione economica. Questo è peccato», sottolinea Gargantini.
Rapporti tesi che a volte finiscono nel giudiziario. Oggi Gargantini ha annunciato l'arrivo sul tavolo di Unia di nuove denunce.