LuganeseUn uomo a processo per gravi violenze contro moglie e figlie
Swisstxt / Red
2.9.2022
Un 39enne kosovaro del Luganese è stato rinviato a giudizio con l'accusa di aver fatto vivere la famiglia nel terrore per anni. Lui nega tutto.
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02.09.2022, 21:27
02.09.2022, 21:42
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La principale vittima sarebbe la moglie, ricorda la RSI, violentata più volte tra il 2011 e il 2016, anche con minacce, sberle, pugni, calci e lanci di oggetti. Il 39enne l'avrebbe pure tenuta segregata in casa fino al 2018.
Secondo gli inquirenti, infatti, ogni volta che lui si assentava la chiudeva in casa. La donna aveva il permesso di uscire solo per portare le bimbe a scuola o all'asilo, ma sempre sotto stretta sorveglianza: seguita dalla suocera o al telefono con il marito.
Quando era incinta della seconda figlia, l'uomo non le avrebbe nemmeno permesso di andare dal ginecologo fino alla ventesima settimana. Le ha così negato la possibilità di scegliere se portare a termine o no la gravidanza.
Violenze anche sulle figlie
L'uomo è anche accusato di aver inferto violenze fisiche e psicologiche alle due figlie minorenni. Le avrebbe ripetutamente picchiate con schiaffi, pugni, pizzicotti e sculacciate. Le avrebbe poi obbligate al silenzio con gravi minacce, anche di morte.
Si ipotizzano quindi i reati di lesioni semplici, violazione del dovere di assistenza o educazione, sequestro di persona, coazione e violenza carnale. Verrà chiesta dalla procuratrice pubblica Pamela Pedretti una pena tra i due e i cinque anni di prigione.
Il 39enne respinge le accuse
L'uomo nega tutto: secondo lui non ci sono mai state percosse, i rapporti sessuali erano consenzienti e la compagna aveva le chiavi della casa. Il processo sarà quindi indiziario. L'imputato, riporta sempre la RSI, è difeso da Yasar Ravi.
La Corte, presieduta da Amos Pagnamenta, dovrà stabilire se e come abbia commesso i gravi atti di cui è accusato.