«Bisogna capire quali sono gli obiettivi della vaccinazione. Vogliamo proteggere le persone a rischio, gli anziani, gli adulti... perché sono le persone che, se prendono il virus, potrebbero ammalarsi gravemente. I bambini tra i 12 e i 15 anni non fanno parte di questa categoria (a parte rare eccezioni). Ecco perché non si punta direttamente a vaccinare il più possibile i bambini di questa fascia di età», ha affermato Nobile alle telecamere della RSI.
A quali bambini, dunque, si consiglia caldamente di vaccinarsi?
«A quei bambini che, se prendessero il nuovo coronavirus, potrebbero avere complicazioni, quindi ai bambini con malattie croniche importanti e poi, pensando al nucleo familiare o alla parentela stretta, se un bambino è frequentemente a contatto con una persona che ha un problema al sistema immunitario, che magari non può vaccinarsi o non vuole vaccinarsi oppure è una persona rischio, ecco che vaccinando il bambino si diminuisce il rischio di una trasmissione».
Quali sono le preoccupazioni maggiori dei genitori?
«La paura degli effetti a lungo termine, perché non sappiamo che cosa succederà fra 10 anni. Però, d'altra parte, è 50 anni che si vaccina in tutto il mondo e nessun vaccino ha provocato effetti negativi a lungo termine, 10/20 anni dopo. Quindi non c'è un rischio teorico vero e proprio che questo tipo di vaccino possa portare poi degli effetti a lungo termine negativi».