PandemiaVia le misure anti Covid, Merlani: «Tra sollievo e apprensione»
pab
18.2.2022
Al termine della prima giornata senza le misure anti Covid, tolte dal Consiglio federale, il medico cantonale ticinese Giorgio Merlani ha detto ai microfoni della RSI di sentirsi sollevato ma anche un po' in apprensione. Ha ribadito che la tutela dei più vulnerabili è «ancora indispensabile». Il certificato Covid? Per ora meglio non buttarlo via.
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18.02.2022, 06:00
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Ospite del Quotidiano alla RSI Giorgio Merlani alla domanda come si sentisse dopo la prima giornata in cui sono praticamente cadute tutte le misure volte a combattere la pandemia da SARS-CoV-2 ha risposto cosÌ: «Ho sensazioni miste. Da un lato provo sollievo, perché è bello poter concedere un po' più di libertà a tutti, e provo un po' di apprensione e di attenzione a seguire come la gente vivrà questa cosa».
Il medico cantonale ha poi specificato: «È importante che riusciamo a passare da una situazione di emergenza a una di convivenza sicura».
Misure per proteggere i più vulnerabili
Merlani ha ricordato che alcune misure di protezione restano in vigore, per esempio nelle strutture sociosanitarie, a difesa delle persone più fragili.
Per i visitatori, ha sottolineato il medico cantonale non sarà più necessario disporre di un certificato per accedervi, ma la mascherina continuerà ad essere richiesta. Il certificato sarà invece indispensabile per i dipendenti.
I provvedimenti a tutela dei più vulnerabili sono ancora «indispensabili», ha ricordato Merlani «anche negli studi medici o nei trasporti pubblici». Fa quindi «piacere che molte persone vogliano ancora vedere come evolve la situazione prima di abbandonare la mascherina».
Possibile aumento dei contagi
La soppressione delle misure rende «possibile un piccolo rimbalzo» a livello dei dati statistici quotidiani, ovvero un aumento di contagi, «ma l'importante è questo non abbia un impatto importante sugli ospedali», altrimenti si dovranno adottare delle contromisure.
E il certificato Covid? «Non cestinatelo», ha detto Merlani, «perché negli altri Paesi è ancora richiesto e poi sarà da vedere cosa succederà nella prossima stagione invernale». Meglio quindi tenerlo, «tanto non occupa molto spazio di memoria nel cellulare».
Diversi appuntamenti vaccinali disdetti
E la vaccinazione? Le persone che si fanno immunizzare sono sempre meno e uno stimolo, vista la caduta dell'obbligo del certificato, ora è venuto meno, tanto che, stando al farmacista cantonale Giovan Maria Zanini, espressosi sempre alla RSI, alcune persone con un appuntamento al centro vaccinale di Lugano lo hanno disdetto.
Altre, invece, si sono presentate comunque. "Ci sono ancora anche prime dosi, 201 la settimana scorsa" ha concluso Zanini.
In futuro «la strategia sarà impostata probabilmente soprattutto sulla vaccinazione delle persone vulnerabili e meno della popolazione generale», ha spiegato Merlani, salvo la nascita di una nuova variante di SARS-CoV-2 in grado di causare decorsi severi anche fra le categorie meno a rischio.