Da venerdì l'Ufficio federale della sanità pubblica (UFSP) raccomanda il booster del vaccino anti-Covid anche per i giovani dai 12 ai 15 anni. La RSI ha fatto il punto della situazione in Ticino con il farmacista cantonale Giovan Maria Zanini.
Red. / ATS
22.01.2022, 15:42
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L'UFSP e la Commissione federale per le vaccinazioni (CFV) da venerdì raccomandano dunque la vaccinazione di richiamo contro il SARS-CoV-2 per tutti i giovani fra i 12 i 15 anni e per coloro che si sono stati vaccinati con una dose di vaccino Janssen. Il booster è fatto con il preparato Pfizer a mRNA.
La raccomandazione si basa sui dati di efficacia per i giovani adulti e di sicurezza alla base dell'autorizzazione da parte della Food and Drug Administration (FDA), l'ente governativo statunitense che si occupa della regolamentazione dei prodotti alimentari e farmaceutici.
Il farmacista cantonale ticinese Giovan Maria Zanini ha fatto alcune precisazioni ai microfoni della RSI: «La formulazione dice che il richiamo negli adolescenti è raccomandato per chi desidera aumentare la protezione. Oggi sappiamo che il richiamo, soprattutto nel caso di Omicron, protegge in modo importante dai decorsi gravi, che negli adolescenti sono abbastanza rari, però ci sono sicuramente delle situazioni in cui farlo è importante».
Zanini ha poi ammesso che, parlando di terza dose, si nota un calo di richieste: «La diminuzione delle richieste di richiamo si sta verificando in tutta la Svizzera, questa settimana in Ticino siamo andati a pieno regime. Dalla prossima settimana iniziamo ad avere degli appuntamenti liberi».
Le disponibilità dipendono anche, ha precisato il farmacista cantonale, «dal fatto che molte persone che erano state vaccinate con le due dosi, in questa nuova ondata si sono ammalate e hanno fatto il richiamo ‹naturalmente›. Non hanno quindi bisogno di una nuova somministrazione adesso, semmai fra quattro mesi».
Si chiuderanno dei centri
Questa situazione avrà un impatto a livello organizzativo sul territorio: «Siamo a circa 150'000 richiami somministrati, per cui per forza di cose, a partire dalle prossime settimane dovremo cominciare a ridurre il nostro dispositivo. Concretamente, vuol dire iniziare a chiudere qualche centro».
Nei prossimi giorni è attesa una comunicazione ufficiale da parte del cantone con tutti i dettagli del caso.
Zanini ha poi spiegato perché, malgrado presto sarà disponibile anche il richiamo per il vaccino di Johnson&Johnson, che in Ticino è stato somministrato a circa 2'000 persone, le autorità non si aspettano molte richieste: «In molti casi, chi ha scelto questo vaccino non era molto convinto di vaccinarsi».
Importante segnalare i malesseri persistenti
Zanini specifica che in caso di malesseri che durano anche settimane o mesi dopo la somministrazione del vaccino è importante parlarne al proprio medico.
«La stragrande maggioranza degli effetti secondari – ha proseguito il farmacista cantonale – si manifesta subito dopo la vaccinazione e si risolve nel giro di pochi giorni, però è vero che ci sono effetti che durano più a lungo e possono superare una o due settimane».
«In questi casi – termina Zanini – è molto importante segnalarli al proprio medico in modo che possano entrare nella banca dati della Confederazione che poi viene sottoposta regolarmente a delle analisi in modo da poter identificare i problemi, quelli che non si conoscevano e quelli che si presentano in misura maggiore rispetto a quanto previsto».