Votazioni 13esima AVS: oltre 58% di «sì», risultato storico per la sinistra

mc, ats

3.3.2024 - 18:27

Per la prima volta dall'introduzione dell'AVS, nel 1948, gli svizzeri hanno votato oggi a favore di un rafforzamento del primo pilastro. L'iniziativa per l'introduzione della 13esima AVS, lanciata dai sindacati, è stata accolta dal 58,24% dei votanti e da 16 cantoni su 26. Per la sinistra si tratta di un risultato «storico».

Daniel Lampart, capo economista della Federazione svizzera dei sindacati, Nico Lutz, di Unia, Pierre-Yves Maillard, presidentedella Federazione svizzera dei sindacati e Vania Alleva, presidente Unia, da sinistra, sono soddisfatti del risultato della votazione sull'iniziativa per la 13a AVS, domenica 3 marzo 2024, a Berna.
Daniel Lampart, capo economista della Federazione svizzera dei sindacati, Nico Lutz, di Unia, Pierre-Yves Maillard, presidentedella Federazione svizzera dei sindacati e Vania Alleva, presidente Unia, da sinistra, sono soddisfatti del risultato della votazione sull'iniziativa per la 13a AVS, domenica 3 marzo 2024, a Berna.
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3.3.2024 - 18:27

Le percentuali più alte di favorevoli si riscontrano nei cantoni latini, con un record nel Giura dove i «sì» sono stati oltre l'82%. Seguono Neuchâtel (78%), Ginevra (75%), Vaud (74%), Friburgo (72%) e Ticino (71%). In Vallese i voti a favore sono stati il 64%.

Non c'è stato nessun «Röstigraben», anche se nei cantoni germanofoni le percentuali sono più basse, come avevano già preannunciato i sondaggi. Il tasso di approvazione più alto si è registrato a Basilea Città, con il 64%. Soletta e Basilea Campagna hanno sostenuto l'iniziativa con oltre il 60%. Nei Grigioni i sì sono stati il 51,71%. A Zurigo e Berna si sono attestati attorno al 52%.

I cantoni con una maggioranza di no sono dieci e tutti germanofoni: Turgovia, San Gallo (attorno al 51% di no), Lucerna e Appenzello Esterno (53%), Nidvaldo e Uri (56%), Zugo e Svitto (58%), Obvaldo (60%) e Appenzello-Interno dove l'iniziativa è stata respinta da quasi il 69% dei votanti.

Il Consiglio federale promette una rapida attuazione

«L'AVS è la nostra assicurazione sociale più importante. Con questa votazione, i cittadini svizzeri hanno dimostrato ancora una volta il loro impegno per la solidarietà che l'AVS incarna da poco più di 75 anni», ha dichiarato la consigliera federale Elisabeth Baume-Schneider commentando l'esito della votazione. Quasi 2,5 milioni di pensionati riceveranno la tredicesima AVS a partire dal 2026.

Il Consiglio federale, che aveva raccomandato di respingere la proposta di legge, ha preso atto del chiaro risultato della votazione. La popolazione vuole un'AVS efficiente e solidale che garantisca a tutti una vita dignitosa e il Consiglio federale ne terrà conto nella sua proposta di stabilizzare l'AVS a partire dal 2030.

Per mantenere il fondo AVS in equilibrio, saranno necessarie entrate supplementari in tempi brevi, ha aggiunto Baume-Schneider facendo riferimento a un aumento dei contributi salariali e dell'IVA.

Nelle prossime settimane presenterà al Consiglio federale le basi della discussione. «Questo dovrebbe consentirci di prendere una decisione sul finanziamento entro la fine dell'anno», ha aggiunto.

Un risultato storico per i sostenitori

Per i sostenitori quello odierno è stato un risultato storico e la sinistra preannuncia già le prossime battaglie sui premi di cassa malattia e contro la riduzione delle rendite del secondo pilastro.

Il Consiglio federale, la maggioranza del Parlamento e i datori di lavoro hanno ignorato per troppo tempo il problema delle pensioni, afferma l'Unione sindacale svizzera in un comunicato. Il popolo svizzero ha quindi ripreso in mano la questione e aumentato il livello delle pensioni AVS, per compensare la perdita di potere d'acquisto.

«È un messaggio meraviglioso per tutti coloro che hanno lavorato tutta la vita», ha dichiarato il presidente dell'USS Pierre-Yves Maillard ai microfoni della RTS aggiungendo che il patto sociale nel nostro Paese funziona ancora e sottolineando la fiducia degli svizzeri nel primo pilastro.

Da sola la 13esima non risolverà comunque tutti i problemi di potere d'acquisto. C'è ancora molto da recuperare in termini di salari e l'onere dei premi di cassa malattia per il ceto medio è ormai insopportabile, conclude l'USS preannunciando la battaglia sull'iniziativa del PS per limitare l'onere dei premi al 10% del reddito.

Sulla stessa linea anche il Partito socialista. «Nonostante una campagna per il 'no' multimilionaria, il popolo non si è fatto ingannare e vuole un primo pilastro forte, l'unico finanziato sulla base della solidarietà», ha commentato la co-presidente del partito Mattea Meyer, citata in un comunicato, aggiungendo che il passo successivo a favore del mantenimento del potere d'acquisto è la limitazione dei premi di cassa malattia, in votazione il 9 giugno.

I Verdi considerano il «sì» alla 13esima AVS un «cartellino rosso» alle decisioni dei partiti borghesi, che hanno combattuto l'iniziativa. «L'elettorato vuole una Svizzera più sociale», scrive il partito in un comunicato. La maggioranza del Consiglio federale e del Parlamento invece ha già pianificato ulteriori tagli sociali con la riduzione delle rendite del secondo pilastro e l'abolizione delle rendite per i figli e per le vedove.

Anche per il sindacato Unia «la vittoria alle urne è anche un chiaro segnale contro ogni ulteriore smantellamento della previdenza vecchiaia». Il sindacato annuncia sin d'ora che «sfrutterà questo slancio per contrastare il furto delle rendite nel secondo pilastro previsto nel quadro della riforma LPP».

Contrari insistono sul finanziamento

Il campo dei contrari, nelle sue reazioni, ribadisce gli argomenti già sfoderati durante la campagna: il finanziamento costerà caro e peserà sulla classe media e i giovani.

Per il PLR l'approvazione della 13esima AVS pone la Svizzera di fronte a un «rompicapo» perché il finanziamento non è ancora stato definito. Il PLR rifiuta di tassare ulteriormente il ceto medio ed esclude qualsiasi ulteriore aumento delle imposte per finanziare l'AVS. Inoltre, non intende scendere a compromessi sul rispetto del freno all'indebitamento.

Anche l'Alleanza del Centro intende mantenere al minimo l'onere aggiuntivo per la classe media.

Secondo il partito la riforma del secondo pilastro, che sarà sottoposta a votazione quest'anno, è più importante della 13esima AVS perché migliorerà le pensioni per le persone a basso reddito o con più lavori. Anche i Verdi Liberali intendono concentrarsi ora sulla riforma della previdenza professionale, contro cui è stato lanciato con successo un referendum.

Si discosta la reazione dell'UDC secondo cui la vittoria della 13esima AVS è dovuta allo sperpero di miliardi di tasse all'estero e nel settore dell'asilo da parte delle politiche di centro-sinistra. Molti votanti hanno giustificato il loro «sì» affermando che «nella Berna federale ci sono soldi per tutto, tranne che per la Svizzera e la sua stessa popolazione», ha dichiarato l'UDC.

mc, ats