L'Ansa scende in sciopero: i giornalisti della più grande agenzia di stampa italiana si oppongono in tal modo a un piano di risparmio varato dall'azienda, dovuto anche alle conseguenze del coronavirus.
Riunito in assemblea ieri pomeriggio, il personale ha indetto una sospensione dal lavoro di 48 ore, che parte dalle 07.00 di stamani sino alle 7.00 di domenica. Il servizio per i clienti era però già stato in pratica interrotto ieri a partire dalle 15.00, con l'avvio dell'assemblea.
L'intero settore mediatico italiano sta guardando alla vertenza. È scesa per esempio in campo la Federazione Nazionale Stampa Italiana, il sindacato dei giornalisti. «La Fnsi è al fianco dei colleghi dell'Ansa e sostiene le ragioni del loro sciopero», si legge in una nota firmata dal segretario generale Raffaele Lorusso.
«È singolare che nelle stesse ore in cui il governo ha trovato le risorse per prorogare le convenzioni con le agenzie di stampa l'azienda abbia annunciato un piano lacrime e sangue che, oltre a penalizzare la redazione e i collaboratori, rischia di pregiudicare la qualità e la quantità di informazione che l'agenzia è tenuta ad assicurare proprio in forza dei contratti stipulati con lo Stato».
Secondo la Fsni «le misure annunciate dall'azienda sembrano sproporzionate rispetto alle pur innegabili criticità create dalla crisi degli ultimi due mesi». Nella fase eccezionale che il paese sta ancora vivendo, i giornalisti italiani stanno dimostrando grande senso di responsabilità, lavorando spesso in condizioni di difficoltà: è necessario che anche le aziende facciano la loro parte, puntando, anche grazie al sostegno del governo, a potenziare e arricchire l'offerta informativa su tutte le piattaforme, senza ragionare in termini di tagli indiscriminati del costo e dei posti di lavoro, conclude il sindacato.
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