Anziane per il clima: «La politica prenda sul serio sentenza CEDU»

bt, ats

29.5.2024 - 12:15

La co-presidente di Anziane per il clima Rosmarie Wydler-Wälti fuori dalla CEDU a Strasburgo.
La co-presidente di Anziane per il clima Rosmarie Wydler-Wälti fuori dalla CEDU a Strasburgo.
Keystone

La recente, critica, reazione della Commissione degli affari giuridici del Consiglio degli Stati (CAG-S) alla sentenza della Corte europea dei diritti dell'uomo (CEDU) che condanna la Svizzera per inazione climatica non è piaciuta ad Anziane per il clima.

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L'associazione, che aveva portato il dossier a Strasburgo, chiede a Parlamento e Consiglio federale di «prendere sul serio» il verdetto.

La scorsa settimana, la CAG-S aveva dichiarato di non vedere alcun motivo per dar seguito alla sentenza della corte, che in aprile aveva condannato Berna per violazione dei diritti umani in ambito ambientale, una prima per uno Stato. Stando alla commissione, spetta al Governo spiegare agli altri Paesi che la Svizzera fa già abbastanza per proteggere il clima.

Il presidente della CAG-S, Daniel Jositsch (PS/ZH), pur non mettendo in dubbio l'importanza della CEDU, aveva sottolineato che «siamo preoccupati del fatto che la corte sia andata oltre le sue competenze». Non è compito dei giudici sorvegliare obiettivi politici, aveva puntualizzato in quell'occasione il professore di diritto all'università di Zurigo.

Anziane per il clima critica questo approccio. «Invece di contestare la decisione della CEDU sulla base di un'interpretazione errata e azzardata, bisogna procedere a un'analisi scientifica indipendente degli obiettivi climatici del Paese», si legge in una presa di posizione odierna.

L'associazione ritiene che la Svizzera sia obbligata ad applicare la sentenza e non possa ignorarla. «Ci aspettiamo che il Consiglio federale protegga coerentemente le istituzioni e lo Stato di diritto», ha affermato oggi davanti ai media Rosmarie Wydler-Wälti, co-presidente di Anziane per il clima, aggiungendo che «i diritti umani non sono soggetti a maggioranze politiche».

La richiesta al Parlamento è di «assumersi le proprie responsabilità». Se ciò non dovesse accadere, l'associazione minaccia di coinvolgere il Comitato dei ministri del Consiglio d'Europa, organo che ha il compito di esaminare l'attuazione delle sentenze della CEDU, per informarlo delle «omissioni della Svizzera».