Materiale bellico Armi: «Iniziativa correttiva» riuscita

ATS

8.5.2019 - 13:53

Una manifestazione dello scorso luglio contro la modifica dell'ordinanza sulle armi proposta, e poi abbandonata, dal Consiglio federale, che avrebbe consentito alla Svizzera di esportare armamenti anche verso paesi teatro di conflitti interni.
Una manifestazione dello scorso luglio contro la modifica dell'ordinanza sulle armi proposta, e poi abbandonata, dal Consiglio federale, che avrebbe consentito alla Svizzera di esportare armamenti anche verso paesi teatro di conflitti interni.
Source: KEYSTONE/ANTHONY ANEX

È andata a buon fine l'«Iniziativa correttiva», che chiede di vietare l'esportazione di materiale bellico verso paesi coinvolti in un conflitto armato interno.

L'iniziativa popolare è stata lanciata nello scorso dicembre e sarà ufficialmente inoltrata il 24 giugno. Secondo il comitato sostenitore, il testo è stato firmato da 130'000 persone. «Il numero incredibilmente elevato di firme raccolte in brevissimo tempo dimostra quanto questo argomento sia di attualità», ha fatto sapere, citata in un comunicato, la consigliera nazionale Marianne Streiff (PEV/BE), presidente dell'Alleanza contraria all'esportazione di armi.

L'iniziativa non chiede un divieto assoluto dell'export di materiale bellico. Esige piuttosto che non vengano esportate armi svizzere verso paesi che violano sistematicamente i diritti umani o verso nazioni coinvolte in un conflitto interno. Il Consiglio federale, se la proposta verrà accettata, non sarà più autorizzato a prendere decisioni autonomamente: avranno voce in capitolo anche il parlamento e il popolo. L'iniziativa prende spunto dalla revisione dell'ordinanza sulle armi proposta – e poi abbandonata – dal Consiglio federale, che avrebbe consentito alla Svizzera di esportare armamenti anche verso paesi teatro di conflitti interni.

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