SvizzeraBaume-Schneider si oppone a una centralizzazione dell'asilo
bas, ats
27.8.2023 - 08:35
Di fronte al previsto afflusso di richiedenti asilo in Svizzera questo autunno, la consigliera federale Elisabeth Baume-Schneider si oppone alla gestione dell'intero processo da parte della Confederazione.
Keystone-SDA, bas, ats
27.08.2023, 08:35
27.08.2023, 08:38
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L'attuale «puzzle delle responsabilità» offre soluzioni «estremamente valide». «Non possiamo centralizzare le decisioni e mettere in comune i costi», ha dichiarato il capo del Dipartimento federale di giustizia e polizia (DFGP) in un'intervista pubblicata su Le Matin Dimanche. Baume-Schneider si dice sensibile alla realtà dei cantoni.
La ministra socialista ha tuttavia osservato che «strumenti politici più creativi» potrebbero essere previsti in tempi di pressione. «La crisi di Covid[-19], la crisi energetica e la crisi climatica mettono in discussione il sistema».
Aggiunti 1800 posti di alloggio
La Segreteria di Stato della migrazione (SEM) si attende 28'000 richieste d'asilo quest'anno. Secondo l'evoluzione geopolitica, questo numero potrebbe raggiungere i 35'000. A queste stime si aggiungono fra 20'000 e 25'000 rifugiati ucraini.
Cantoni e comuni metteranno a disposizione circa 1800 posti di alloggio aggiuntivi per i richiedenti asilo, ha annunciato la SEM venerdì. Di questi, 590 potranno essere utilizzati rapidamente, mentre i restanti 1200 dovranno essere verificati accuratamente. La Confederazione necessita di 3000 posti supplementari.
L'accordo con i Cantoni «dimostra che si è instaurata una certa fiducia», ha osservato Baume-Schneider, per la quale il rifiuto del Consiglio degli Stati, a giugno, di creare 3000 posti di accoglienza nei container non era dovuto all'impreparazione. La situazione «è complessa e il processo di gestione delle questioni politiche [...] richiede tempo».