Meno di 6 miliardiIl valore dei patrimoni degli «oligarchi» in Svizzera è in calo, ecco perché
cp, ats
23.4.2024 - 14:32
A causa del deprezzamento dei titoli, a fine 2023 il valore degli averi non statali bloccati in Svizzera in seguito alle sanzioni contro la Russia ammontava a 5,8 miliardi di franchi, 1,7 in meno rispetto alle cifre comunicate nel dicembre 2022.
Keystone-SDA, cp, ats
23.04.2024, 14:32
23.04.2024, 14:39
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Il grosso dei fondi russi in Svizzera è già stato bloccato da due anni, ha affermato stamane durante un incontro coi media Simon Plüss, responsabile dell'applicazione delle sanzioni alla Segreteria di Stato dell'economia (Seco).
Finora la Svizzera ha ripreso tutte le sanzioni decise da Bruxelles che riguardano 1703 persone e 421 società. L'evoluzione dei fondi dipenderà da eventuali nuove misure punitive prese dall'Ue, ha spiegato.
«Non ci sentiamo sotto pressione»
In risposta alle critiche interne e internazionali, la Svizzera ha applicato a dovere le sanzioni collaborando con numerosi istanze e entità internazionali, secondo Plüss.
«Non ci sentiamo sotto pressione», ha dichiarato, aggiungendo che il lavoro svolto finora dalla Confederazione è apprezzato, specie dagli Stati Uniti e dalla stessa Ue.
In merito ai 150-200 miliardi stimati di patrimoni che si troverebbero ancora nelle banche nel nostro paese, Plüss ha precisato che ciò riguarda soprattutto persone o imprese che non si trovano sulla lista delle sanzioni adottate dall'Europa.
Si devono distinguere gli averi della Banca centrale russa
Questi averi devono essere distinti dalle riserve e dagli attivi della Banca Centrale della Federazione Russa detenuti in Svizzera, ha affermato Plüss, i quali ammontano a 7,24 miliardi di franchi, secondo il tasso di cambio corrente.
L'importo dei beni bloccati e dei valori patrimoniali immobilizzati della Banca centrale russa non sono un indicatore diretto per valutare l'attuazione delle sanzioni.
Si tratta solo di un'istantanea, per cui il valore totale può oscillare in entrambe le direzioni, soprattutto in base alle fluttuazioni di valore dei titoli di credito bloccati, alla deduzione delle commissioni bancarie e per gli effetti di cambio.
Circa le discussioni a livello internazionale su un eventuale utilizzo – in particolare gli interessi – di questi patrimoni a favore dell'Ucraina, sono necessarie delle basi legali ad hoc. La Svizzera, ha aggiunto Plüss, segue da vicino queste discussioni e deciderà a tempo debito.
Sono calati gli averi degli oligarchi, ecco perché
Il 28 febbraio 2022, in risposta all'aggressione militare russa contro l'Ucraina, il Consiglio federale aveva deciso di aderire alle sanzioni dell'Ue che comprendono tutti gli averi e le risorse economiche appartenenti o controllati direttamente o indirettamente da persone, imprese o organizzazioni legate a Mosca, indica una nota della Seco.
Oltre ai 5,8 miliardi si aggiungono 17 beni immobiliari appartenenti a persone fisiche, imprese e organizzazioni soggette a sanzioni.
Nell'ambito del monitoraggio delle sanzioni finanziarie individuali, la Seco ha ottenuto dagli intermediari finanziari l'aggiornamento dei dati, da cui è emerso che il valore degli averi bloccati è diminuito di 1,7 miliardi.
La differenza è dovuta al deprezzamento in particolare dei titoli legati alla Russia, che hanno perso valore per effetto delle sanzioni. Determinate plusvalenze hanno invece generato aumenti di valore per un totale di 280 milioni.
Grazie alle proprie indagini e sulla base degli accertamenti da parte delle banche, nel periodo in esame la Seco è riuscita a bloccare patrimoni per un totale di 580 milioni e altri due beni immobiliari.
Oltre alle 17 proprietà di cui è attualmente vietato disporre, sono stati bloccati anche auto sportive e di lusso, opere d'arte, mobili e strumenti appartenenti a persone fisiche, imprese o organizzazioni sanzionate.
Ci sono stati anche averi sbloccati
Nel periodo in esame, sono stati invece sbloccati beni congelati in via cautelare per 140 milioni; da indagini approfondite è emerso che non sussistono i requisiti legali per il loro congelamento.
L'importo dei beni bloccati è stato influenzato in misura minore dalle cancellazioni (-150 mio.) e dalle aggiunte (+50 mio.) di persone fisiche, imprese e organizzazioni all'elenco delle sanzioni, che la Svizzera ha adottato in seguito agli adeguamenti dell'Ue.