Covid Covid, i Cantoni saranno d'ora in avanti la prima «diga» contro la diffusione del virus

cp, ats

19.5.2022 - 08:29

La Confederazione e i Cantoni rimangono in disaccordo circa la divisione dei compiti nella lotta contro una possibile nuova ondata di SARS-CoV-2. Lo si evince dal documento di base adottato dal Consiglio federale che dovrebbe servire da bussola per la fase di transizione che terminerà nella primavera del 2023.

Immagine illustrativa.
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Keystone-SDA, cp, ats

Una volta che la situazione sarà tornata alla normalità, non spetterà più alla Confederazione ma ai Cantoni ordinare misure come l'isolamento, l'obbligo della mascherina o restrizioni di accesso, e coordinare tali misure, indica un comunicato governativo odierno.

La Confederazione è disposta a far uso dei suoi poteri eccezionali solo in caso di una nuova, e violenta, ondata epidemica.

I cantoni sono contrari

Ma su questo punto i Cantoni non sono d'accordo. Vorrebbero che venisse dichiarata la «situazione particolare» anche in caso di un'ondata pandemica non particolarmente acuta. In questo caso spetterebbe a Berna assumere le redini del comando.

La bozza di questo documento di base è stata sottoposta a consultazione Cantoni dal 30 marzo al 30 aprile; i Cantoni hanno anche espresso un parere sull'opportunità di farne un documento di base comune per la fase di transizione.

Nove Cantoni hanno rifiutato tale approccio mentre altri partecipanti alla consultazione hanno preteso modifiche importanti che non corrispondono alla posizione del Consiglio federale.

I Cantoni hanno le capacità necessarie

Il Governo ha quindi deciso che l'attuale documento di base sarà una sorta di vademecum federale e non un documento comune di Confederazione e Cantoni, si legge nel comunicato.

L'esecutivo pensa che i Cantoni siano in grado di controllare un'ampia gamma di possibili scenari epidemici con le strutture esistenti e che un ulteriore passaggio alla situazione particolare possa essere preso in considerazione solo a due condizioni: se gli sforzi dei Cantoni risultassero insufficienti a prevenire la diffusione del virus e se la salute pubblica fosse a rischio.

Quattro gli scenari

Sono stati studiati quattro scenari per lo sviluppo della situazione epidemiologica per l'autunno e l'inverno 2022/2023: un basso numero di casi con alcuni focolai regionali, un aumento dei casi ma con una situazione gestibile grazie alle strutture esistenti, un aumento con il rischio di sovraccaricare il sistema sanitario e, infine, una nuova situazione pandemica con l'apparizione di un nuovo agente patogeno.

I Cantoni dovranno monitorare la pandemia al loro livello di competenza e adattare le loro capacità ospedaliere di conseguenza, preparandosi a diversi scenari. Dovrà essere disponibile un'infrastruttura di test sufficientemente reattiva nel caso in cui la situazione si deteriorasse. Dal 1° gennaio 2023 dovranno inoltre finanziare i test.