Svizzera Gli averi dell'ex presidente ucraino Janukovyč da confiscare

cp, ats

15.2.2023 - 17:27

L'ex presidente ucraino, Viktor Yanukovych.
L'ex presidente ucraino, Viktor Yanukovych.
Keystone

Tutti gli averi riconducibili all'ex presidente ucraino Viktor Janukovyč, spodestato nel 2014 da una rivolta popolare, e al suo entourage vanno confiscati: si tratta di una somma di oltre 130 milioni di franchi.

Keystone-SDA, cp, ats

Lo ha stabilito oggi il Consiglio federale sottolineando di sostenere in questo modo la popolazione ucraina, alle prese con l'aggressione militare russa. L'ultima parola spetterà però ai tribunali elvetici.

La decisione odierna, precisa una nota governativa, non è però in alcun modo legata alle sanzioni adottate nel 2022 nei confronti della Russia.

I diversi procedimenti di confisca verranno portati dinanzi al Tribunale amministrativo federale (TAF). Si tratta di averi appartenenti a persone politicamente esposte (PPE) e a persone a loro vicine, di presunta origine illecita. Questi individui erano legati a Janukovyč.

I patrimoni presi di mira resteranno bloccati fino a quando la giustizia amministrativa elvetica avrà deliberato definitivamente. Qualora vengano confiscati in via definitiva, saranno restituiti alla popolazione ucraina nel quadro di un accordo internazionale.

I procedimenti di confisca si basano sulla legge riguardante i valori patrimoniali di provenienza illecita (LVP), una normativa che trova applicazione unicamente in situazioni eccezionali e consente alla giustizia amministrativa (il TAF e, in caso di ricorso, il Tribunale federale) di confiscare gli averi delle PEP, il tutto nel rispetto di condizioni rigorose. In particolare, è necessario che gli organi giudiziari dello Stato estero abbiano già tentato di confiscare tali averi, ma senza riuscirci.

Berna aveva ordinato il blocco di tutti i valori patrimoniali

Nel 2014, pochi giorni dopo la destituzione di Janukovyč, il Consiglio federale aveva ordinato il blocco di tutti i suoi eventuali valori patrimoniali, come pure delle persone a lui vicine. Nei mesi successivi, l'Ucraina ha avviato procedimenti penali per la confisca degli averi congelati e ha presentato alle autorità svizzere diverse richieste di assistenza giudiziaria. Da allora la Confederazione ha fornito a Kiev numerosi documenti e prove.

Tuttavia, sin dall'apertura dei procedimenti penali le autorità ucraine hanno incontrato diverse difficoltà nei loro tentativi di confiscare questi averi depositati in Svizzera. Dal 2014 ad oggi, infatti, non sono state in grado di emettere sentenze che ne ordinassero la confisca.

Dall'inizio dell'aggressione militare russa contro l'Ucraina nel febbraio 2022, le difficoltà sono aumentate drasticamente. L'esecutivo ha pertanto ritenuto che l'apertura di procedimenti di confisca ai sensi della LVP fosse ormai possibile e opportuna. Considerato l'avvio dei procedimenti, il blocco disposto dal governo non è più necessario. La pertinente ordinanza scadrà il 27 febbraio prossimo a mezzanotte.