Governo Il Governo mette la LPP e la biodiversità in votazione il 22 settembre 

daoe, ats

15.5.2024 - 13:01

Il Consiglio federale ha stabilito i due testi che andranno alle urne il prossimo autunno. (Foto simbolica)
Il Consiglio federale ha stabilito i due testi che andranno alle urne il prossimo autunno. (Foto simbolica)
Keystone

Il prossimo 22 settembre il popolo svizzero sarà chiamato ad esprimersi sulla biodiversità e sul secondo pilastro. Lo ha stabilito il Consiglio federale in occasione della sua seduta odierna.

Keystone-SDA, daoe, ats

Sono dunque due gli oggetti sottoposti alle votazioni federali il prossimo autunno. Si tratta dell'iniziativa popolare «Per il futuro della nostra natura e del nostro paesaggio (Iniziativa biodiversità)», depositata nel 2020, e della modifica della legge federale sulla previdenza professionale per la vecchiaia, i superstiti e l'invalidità (LPP), ovvero la Riforma della previdenza professionale.

L'iniziativa popolare chiede una maggiore quantità di superfici e di finanziamenti a favore della natura e intende fissare la tutela del paesaggio e dei beni culturali nella Costituzione federale. Tra i promotori figurano Patrimonio svizzero, Pro Natura, BirdLife Svizzera e Fondazione svizzera per la tutela del paesaggio.

Il referendum contro la riforma del 2° pilastro (LPP21) invece è stato lanciato a marzo dell'anno scorso dalla sinistra e dai sindacati raccogliendo 140 mila firme, quasi il triplo di quelle necessarie (50 mila) e risponde alla revisione, adottata dal Parlamento, la quale prevede una diminuzione del tasso di conversione, dal 6,8% al 6%, che – secondo i sostenitori – è necessaria a causa dell'aumento dell'aspettativa di vita. Il capitale accumulato da un pensionato durante la sua attività professionale si tradurrà quindi in una pensione più esigua.

Dal canto loro, i promotori del referendum deplorano il fatto che, dopo l'aumento dell'età pensionabile, le donne saranno nuovamente penalizzate. La maggioranza di esse subirà un calo delle rendite. Sinistra e sindacati ricordano che durante la campagna di votazione sul progetto AVS21 i partiti borghesi avevano promesso di affrontare il problema delle rendite troppo basse, in particolare quelle delle donne.