La situazione preoccupaLe teorie del complotto e il razzismo vanno di pari passo
nipa, ats
27.9.2021 - 09:43
In tempi di crisi, le teorie del complotto e il razzismo vanno di pari passo. Lo osserva la Commissione federale contro il razzismo (CFR), sottolineando che l'educazione ai nuovi media online e l'alfabetizzazione digitale è essenziale per combattere questa piaga.
Keystone-SDA, nipa, ats
27.09.2021, 09:43
27.09.2021, 09:52
SDA
Le teorie del complotto e le false notizie trasmettono stereotipi e pregiudizi contro le comunità, alimentando il razzismo. Grazie a internet, questi fenomeni sono passati dalla marginalità alla luce dei riflettori e stanno sollevando paure e domande, analizza la CFR nel nuovo numero della sua rivista, «Tangram», pubblicato oggi.
Lo storico Claus Oberhauser dà due esempi delle teorie del complotto legate al razzismo: i Protocolli dei saggi di Sion, un documento falsificato di sana pianta in Russia dalla polizia dello zar all'inizio del XX secolo per alimentare l'antisemitismo, inventando una «cospirazione ebraica globale».
E più recentemente, la teoria della Grande Sostituzione, in voga nei circoli di ultradestra, secondo cui esiste un «piano» delle élite globaliste per «sostituire» le popolazioni europee bianche e di fede cristiana con quelle provenienti da altri continenti, prevalentemente di fede musulmana; in particolare la cultura francese ed europea con l'immigrazione soprattutto dall'Africa e dal Maghreb.
Un lungo periodo di maturazione
«Le teorie del complotto in voga oggi non cadono dal cielo. È stato necessario un lungo periodo di maturazione prima che diventassero popolari. Diversi fattori contribuiscono a questo, ma le crisi sociali globali giocano un ruolo decisivo», sottolinea lo storico.
Queste teorie o presunti «fatti alternativi» sono ampiamente amplificati dalle reti sociali. «I circoli di cospirazione formano un microcosmo separato, con i propri influencer, canali video, negozi online e festival», spiega in «Tangram» l'esperta della comunicazione digitale Katharina Nocun.
Fondamentale l'educazione ai media e la cultura generale
Tale stato di cose preoccupa la presidente della CFR, l'ex consigliera nazionale del PLR e consigliera di Stato Martine Brunschwig Graf di Ginevra. «Questi strumenti menzogneri possono servire da motore ad atteggiamenti e discorsi razzisti e prendere di mira le vittime più esposte», deplora nel suo editoriale.
Per colpire il male alla radice, la CFR raccomanda di concentrarsi sull'educazione ai media e sulla cultura digitale. È anche necessario svolgere un lavoro approfondito per decrittare e smontare le teorie della cospirazione e le fake news.