Nazionale Una mozione chiede di bloccare siti porno che non verificano età

fc, ats

9.5.2022 - 19:14

Bisogna proteggere efficacemente i minori di 16 anni dai contenuti pornografici su Internet, chiede il Consiglio nazionale
Bisogna proteggere efficacemente i minori di 16 anni dai contenuti pornografici su Internet, chiede il Consiglio nazionale
Keystone

I siti internet che offrono contenuti pornografici senza adottare misure tecniche sufficienti per proteggere le persone di età inferiore ai 16 anni vanno oscurati. Lo chiede una mozione di Niklaus-Samuel Gugger (PEV/ZH) approvata oggi dal Consiglio nazionale.

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Lo zurighese ritiene le soluzioni adottate finora totalmente inefficaci. A volte basta infatti un solo click per confermare di avere l'età minima consentita. Tuttavia, il semplice cliccare per far scomparire un messaggio di allerta non garantisce né una sufficiente protezione dei giovani né un'applicazione efficace della legge, sostiene Gugger.

Le presunte argomentazioni tecniche e il voler puntare sulla prevenzione sono giudicate dal deputato evangelico delle semplici «scuse». L'industria pornografica, che produce un fatturato enorme, punta proprio sull'aggiramento della protezione dei giovani. «Per il bene dei nostri bambini e adolescenti è però importante, e proporzionato, attuare il diritto vigente». La sua mozione chiede di introdurre l'obbligo per i fornitori di accesso ad internet di bloccare tale siti.

Il Consiglio federale, ha replicato Simonetta Sommaruga, riconosce l'importanza della protezione dei bambini e dei giovani dalla pornografia su internet. Il divieto di rendere loro accessibile la pornografia figura del resto già nel Codice penale.

L'applicazione di tale divieto è tuttavia possibile solo nei confronti di piattaforme internet che si trovano in Svizzera, mentre l'esecuzione all'estero comporta una serie di difficoltà, ha spiegato Sommaruga. La perseguibilità di un atto non è infatti giudicata nello stesso modo in tutti i Paesi.

Per quel che concerne l'obbligo di introdurre il blocco per i fornitori del collegamento a Internet, il governo pensa che tale soluzione non sia appropriata all'obiettivo perseguito. Soltanto gli Stati che controllano severamente l'intero traffico internet sono in grado di mettere in atto efficacemente tali blocchi, ha sottolineato la consigliera federale chiedendo, invano, di respingere l'atto parlamentare, che passa ora al vaglio degli Stati.