Sessione Protezione della biodiversità, preferito il controprogetto  all'iniziativa

mh, ats

21.9.2022 - 09:52

Un'ape su un fiore di melo
Un'ape su un fiore di melo
Keystone

Maggiore protezione della biodiversità, senza però spingersi fino seguire quanto proposto dall'iniziativa popolare «Per il futuro della nostra natura e del nostro paesaggio».

Keystone-SDA, mh, ats

Al terzo giorno di dibattito, il Consiglio nazionale le ha preferito il controprogetto indiretto del governo (104 voti a 83 e 5 astensioni), apportandovi però alcune modifiche. Contrari ad entrambi l'UDC e parte del Centro. Il dossier va agli Stati.

Gli esponenti di questi gruppi parlamentari temevano in particolare conseguenze negative per gli agricoltori, che sarebbero stati a loro avviso gli unici a pagare, perdendo terreni coltivabili e mettendo a repentaglio la sicurezza alimentare del Paese. «Opporre agricoltura a biodiversità non ha senso», ha tentato di convincerli la ministra dell'ambiente Simonetta Sommaruga, aggiungendo che il ruolo dell'una è importante per l'altra.

Nodo della discordia della proposta dell'esecutivo è stata in particolare la volontà di aumentare le zone di protezione al 17% del territorio, contro l'attuale 13,4%. Questo dato numerico è stato contestato sin dall'inizio soprattutto a destra, ma anche a sinistra, per ragioni diametralmente opposte.

«Una quota del 17% non è sufficiente per proteggere la biodiversità», ha per esempio dichiarato Delphine Klopfenstein Broggini (Verdi/GE). Per il campo rosso-verde sarebbe stato necessario alzare l'asticella al 20% dal 2030 e al 30% dal 2040. Tutto ciò per garantire una tutela a lungo termine degli organismi viventi nel nostro Paese.

Sull'altro fronte, già nel dibattito di entrata in materia i democentristi hanno dato voce a una parte del mondo contadino. Secondo Mike Egger (UDC/SG) sarebbe stato sacrificato il 3% delle zone agricole. «La Svizzera ha altri problemi che la crisi della biodiversità, che non esiste», ha sostenuto Michael Graber (UDC/VS), per il quale il controprogetto indiretto va molto più in là dell'iniziativa stessa.

Superfici protette, compromesso

Alla fine ha prevalso la soluzione del compromesso. Con 100 voti a 91, e due astensioni, ieri il plenum ha adottato una proposta apartitica che antepone la qualità alla quantità, introducendo il concetto di aree di biodiversità. «L'idea è di far coesistere interessi diversi, come l'agricoltura o i progetti di energia rinnovabile», ha spiegato Ursula Schneider Schüttel (PS/FR). Le aree saranno designate dal Consiglio federale in collaborazione con i Cantoni.

Il Nazionale ha pure chiesto misure aggiuntive per promuovere la biodiversità nell'ambito della caccia e della pesca. Saranno inoltre messi a disposizione sussidi per la conservazione delle specie e degli habitat naturali nelle riserve di uccelli acquatici e migratori e nelle bandite federali di caccia.

Il controprogetto prevede pure che i biotopi siano collegati da corridoi faunistici e che sia disponibile un sostegno finanziario per proteggere gli ambienti in cui vivono specie minacciate.

Il Consiglio federale proponeva anche di promuovere la qualità e l'attrattiva degli insediamenti e dei paesaggi svizzeri con una cultura edilizia globale. Con 114 voti a 74 il Nazionale ha però deciso di trasferire queste misure nel prossimo messaggio sulla cultura per il periodo 2025-2028.

No a iniziativa

Nella votazione generale il plenum ha deciso di raccomandare al popolo la bocciatura dell'iniziativa «Per il futuro della nostra natura e del nostro paesaggio (iniziativa biodiversità)» con 101 voti a 72 e 19 astensioni.

Con una modifica della Costituzione federale, questa intende obbligare la Confederazione e i Cantoni a proteggere meglio la biodiversità, il paesaggio e il patrimonio architettonico. A tal fine, chiede che vengano messi a disposizione più superfici e più fondi pubblici.