Svizzera Sanzioni contro la Russia in discussione al Consiglio nazionale

cp, ats

11.4.2024 - 10:26

Il Consiglio nazionale terrà una sessione speciale dal 15 al 17 di aprile.
Il Consiglio nazionale terrà una sessione speciale dal 15 al 17 di aprile.
Keystone

Un'interminabile serie di interventi parlamentari, che aspetta di essere infine esaminata, attende il Consiglio nazionale che si riunirà per una sessione speciale di tre giorni dal 15 aprile al 17.

Keystone-SDA, cp, ats

Le sessioni speciali, che possono essere tenute da una sola camera, vengono organizzate quando le sessioni ordinarie non sono bastate per sbrigare i temi in agenda. A differenza del Consiglio nazionale, quello degli Stati non dovrà riunirsi in aprile per finire i «compiti».

Nel mare magnum di temi all'esame della camera del popolo si staglia una mozione dei Verdi che chiede al Consiglio federale di integrare il gruppo di lavoro internazionale del G7 Repo (Russian Elites, Proxies and Oligarchs) incaricato di rintracciare i beni dei cosiddetti oligarchi russi.

La Svizzera, stando a questo atto parlamentare, dovrebbe fare di più per garantire che le sanzioni contro Mosca e i suoi sodali siano applicate efficacemente. In quanto gestore di patrimoni russi e principale piazza di trading per le materie prime estratte da questo paese, la Svizzera ha una grande responsabilità per l'efficacia delle misure che potrebbero sfociare nella fine della guerra di aggressione contro l'Ucraina, stando a Franziska Ryser (Verdi/SG).

L'esito della votazione in aula è incerto. La Commissione della politica estera ha votato a favore con un solo voto di maggioranza, 12 contro 11 e un'astensione. Il Consiglio federale aveva già rifiutato tale partecipazione l'anno scorso, argomentando che la cooperazione della Svizzera con Repo sta funzionando abbastanza anche senza il bisogno di un'adesione formale a questo organismo. L'esecutivo rammenta inoltre che la confisca di patrimoni privati sarebbe contraria alla Costituzione federale.

La Svizzera ha subito pressioni internazionali, in particolare da parte degli Stati Uniti, che l'hanno accusata di non fare abbastanza per quanto riguarda le sanzioni contro la Russia.

Simbologia «nazi»

La camera del popolo dovrebbe invece sostenere una mozione e due iniziative parlamentari volte a vietare esplicitamente i simboli nazisti e razzisti in Svizzera. Alla luce del crescente numero di episodi di antisemitismo, la commissione competente è decisa ad agire e a difendere la mozione del Consiglio degli Stati, che quest'ultimo ha sostenuto senza opposizioni lo scorso dicembre.

La mozione punisce l'utilizzo, l'uso e la diffusione pubblica di propaganda e simboli razzisti, violenti o estremisti. Riguarda anche gesti, parole, saluti e bandiere.

L'applicazione dovrebbe avvenire per gradi. Il parlamento dovrebbe favorire un rapido divieto dei simboli chiaramente riconducibili al Terzo Reich e al nazionalsocialismo, più facili da identificare rispetto ad altri simboli estremisti.

Diritto di ricorso

Il Consiglio nazionale prenderà in considerazione anche il diritto di ricorso per le organizzazioni ambientaliste. La commissione competente ha approvato una proposta in tal senso dopo un processo di consultazione.

Basata su un'iniziativa parlamentare di Philipp Matthias Bregy (Centro/VS), la bozza mira a garantire che una domanda di costruzione di un'abitazione presentata da un privato non si scontri con il ricorso di un'organizzazione ambientalista.

Il plenum si occuperà anche di tutta una serie di mozioni e postulati.