Sessione Violenza sessuale, compromesso al Nazionale sulla definizione di consenso

mh, ats

1.6.2023 - 10:48

La consigliera federale Elisabeth Baume-Schneider nell'aula del Consiglio nazionale
La consigliera federale Elisabeth Baume-Schneider nell'aula del Consiglio nazionale
Keystone

Passo avanti del Parlamento verso l'adozione della revisione del diritto penale in materia sessuale.

1.6.2023 - 10:48

Giovedì mattina il Consiglio nazionale si è allineato agli Stati approvando – con 105 voti a 74 e 11 astensioni – un compromesso sulla definizione di consenso per quanto riguarda lo stupro. La formulazione «no significa no» integrerà lo stato di shock.

Finora le due Camere si erano opposte su questo aspetto centrale del dossier, pur riconoscendo che l'attuale definizione di violenza carnale fosse obsoleta. Il Nazionale aveva dapprima insistito nel voler passare al «solo sì significa sì», mentre inizialmente gli Stati avevano preferito la formulazione negativa, prima di adottare il compromesso lo scorso marzo.

Con la nuova versione, nel Codice penale verrà considerato anche il cosiddetto «freezing». In questo modo si terrà conto anche dei casi di aggressione sessuale o di violenza carnale in cui la vittima si trova in uno stato di immobilità tonica.

Una proposta di minoranza dei Verdi Liberali, che chiedeva di puntare al modello «solo sì significa sì», è stata appoggiata soltanto dai Verdi e dal PS. Con il compromesso, il plenum ha adottato anche l'obbligo per gli autori di reati di seguire programmi di prevenzione e educazione. Gli Stati avevano scelto una formulazione solo facoltativa, mentre il Nazionale eccezioni solo in casi individuali.

La Camera del popolo si è allineata a quella dei cantoni anche per quanto riguarda l'entità della pena: almeno un anno per il reato di violenza carnale con coazione. Unità di vedute fra le due Camere anche per quanto riguarda la questione dell'età della vittima per la prescrizione dei reati di aggressione sessuale, che è stata lasciata a 12 anni. In precedenza, il Nazionale aveva scelto di innalzare la soglia a 16 anni.

Contro il parere della sua commissione preparatoria, il plenum ha anche abbracciato il punto di vista degli Stati sulla cosiddetta pornovendetta, nota anche come «revenge porn». Solo la divulgazione di contenuti a carattere sessuale non pubblici dovrebbe essere punibile. La maggioranza della commissione voleva invece estendere questo principio a tutti i contenuti seriamente compromettenti.

Il Nazionale ha infine tacitamente mantenuto la sua posizione in merito all'adescamento di fanciulli da parte di una persona adulta (cibergrooming). A differenza degli Stati, la maggioranza del della Camera del popolo ritiene che questa pratica debba essere sanzionata.

Il dossier torna agli Stati.

mh, ats