Nucleare Abolire il divieto di costruire centrali nucleari? Piovono minacce di referendum

trm, ats

28.8.2024 - 16:33

La decisione del governo ha suscitato numerose reazioni.
La decisione del governo ha suscitato numerose reazioni.
Keystone

L'idea del Consiglio federale di abolire il divieto di costruzione di nuove centrali nucleari non va giù a tutti. Diversi partiti e associazioni minacciano di ricorrere al referendum.

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L'Alleanza per l'uscita dal nucleare ha criticato la decisione del governo: «È una contraddizione eclatante della volontà popolare», si legge in una presa di posizione odierna. Le 31 organizzazioni che compongono l'alleanza chiedono a esecutivo e parlamento di rispettare la decisione del popolo. Viene valutato l'uso del referendum.

Secondo l'alleanza, l'energia atomica è «dannosa e pericolosa». «Con la decisione a favore di nuove centrali il Consiglio federale si muove attivamente verso nuovi pericoli per la salute della popolazione svizzera».

Simile la posizione della Fondazione svizzera per l'energia (Schweizerische Energiestiftung, SES), secondo cui il governo sta sabotando la svolta energetica. Anche a detta di questa organizzazione l'annuncio fatto dall'esecutivo è contrario alla volontà del popolo.

Sinistra ed ecologisti insorgono

A livello di partiti politici, non si è fatta attendere la reazione della sinistra e degli ecologisti. L'annuncio del Consiglio federale ha scioccato Verdi e Verdi liberali. Entrambi i partiti hanno già parlato di referendum.

Anche le due formazioni politiche sottolineano come il governo debba rispettare la volontà dei cittadini, che hanno votato per l'uscita dal nucleare nel 2017.

I Verdi liberali hanno annunciato che si opporranno al rilancio delle centrali nucleari «attraverso tutte le vie giuridiche possibili».

Anche sul fronte del PS regna lo sconcerto: in una presa di posizione i socialisti parlano di decisione «irresponsabile» da parte del governo. Oltre al mancato rispetto della volontà popolare, il ritorno al nucleare porterebbe centrali troppo tardi, troppo care e con rischi per la sicurezza, senza contare la produzione di scorie.