PandemiaCovid, Hurst: «Prudentemente ottimisti, ma rimane l'incertezza»
cp, ats
4.1.2022 - 16:58
Circa l'evoluzione della pandemia, possiamo essere prudentemente ottimisti per il futuro. Lo ha affermato oggi davanti ai media Samia Hurst, vice presidente della Task Force Covid del Consiglio federale, basandosi sulla minore virulenza della variante Omicron.
Keystone-SDA, cp, ats
04.01.2022, 16:58
04.01.2022, 17:31
SDA
Benché l'apparizione della variante Omicron abbia dimostrato che non si è ancora giunti alla saturazione, come adombravano solo qualche mese fa alcuni esperti, quest'ultima non sfugge del tutto alla vaccinazione e alle persone guarite dopo aver contratto il virus, ha spiegato ai media la Hurst rispondendo a una domanda specifica.
Ecco perché possiamo essere prudentemente ottimisti, ha aggiunto l'esperta: le nuove varianti non hanno dimostrato di poter aggirare completamente le contromisure messe in campo finora e non sembrano in grado di rimettere in difficoltà le persone immunizzate.
Forse tra un anno la parola «pandemia» non sarà più adatta
«Le maggiori difficoltà che dobbiamo affrontare finora provengono dalle persone non immunizzate», ha puntualizzato la professoressa dell'università di Ginevra.
Ma grazie alla vaccinazione e all'infezione mediante Omicron, il numero di tali soggetti dovrebbe diminuire. È quindi «plausibile» che si arrivi entro il prossimo inverno, o quello seguente, a una situazione in cui la parola «pandemia» non sarebbe un modo appropriato per definire la situazione «nel nostro paese».
Diversa sarebbe comunque la situazione nel resto del pianeta vista la distribuzione vaccinale diseguale e i diversi tassi di infezione.
La prudenza è d'obbligo
Tuttavia, «la prudenza rimane d'obbligo perché questo virus ci ha già fatto delle sorprese in passato e non si possono proporre modelli su ciò che non è ancora accaduto», ha sottolineato Samia Hurst.
Quanto alla nuova variante scoperta in Francia proveniente dal Camerun, la Hurst ha detto che al momento non si ha l'impressione che tale variante – sono migliaia, ma solo poche hanno ricevuto un nome ha sottolineato – possa propagarsi e sostituire la variante Delta o Omicron.
Al momento, sebbene questa variante venga tenuta sotto osservazione, non vi è motivo di preoccuparsi eccessivamente.