Covid Covid: per l'infettivologo Fehr la Svizzera è in equilibrio precario

jc, ats

6.7.2021 - 16:35

La Svizzera si trova attualmente in una «fase di transizione» con un «equilibrio delicato» nell'epidemia da Covid-19; e il leggero aumento di nuove infezioni desta «una certa preoccupazione». 

Jan Fehr, infettivilogo dell'Università di Zurigo durnte una conferenza stampa nel dicembre del 2020.
Jan Fehr, infettivilogo dell'Università di Zurigo durnte una conferenza stampa nel dicembre del 2020.
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6.7.2021 - 16:35

Lo ha sottolineato stamane l'infettivologo Jan Fehr dell'Università di Zurigo al programma «Heute Morgen» dell'emittente svizzero-tedesca SRF.

I dati attuali danno una brutta sensazione riguardo all'evoluzione delle infezioni nelle prossime settimane, ha affermato Jan Fehr. Per evitare che esplodano di nuovo, è molto importante comunicare bene alla popolazione in che situazione si trova la Svizzera, e «naturalmente seguiamo la cosa molto da vicino», ha aggiunto.

Dovrebbero esserci più vaccinati

Il Paese è sempre in un periodo transitorio con un equilibrio incerto, ha spiegato Fehr. Ci sono ancora parecchie persone che non sono vaccinate e potrebbero facilmente contrarre un'infezione, specialmente con la variante Delta.

Meno male che una parte della popolazione (il 36%) è già completamente immunizzata, ma l'equazione funziona solo se più gente si vaccina. Ciò è l'unico modo per porre fine alla diffusione della malattia, ha sottolineato Fehr.

Nella vita pubblica si nota una certa spensieratezza, e ciò è «più che comprensibile» visti i lunghi mesi di restrizioni, ha ancora detto Fehr. «Mi sento un po' come la scorsa estate. Con la grande differenza che ora abbiamo la possibilità di vaccinare. Ma questa opportunità deve essere colta», ha aggiunto.

La partita per l'autunno la si deve vincere ora

Ora – ha rilevato l'infettivologo – è molto importante spiegare alla gente perché la vaccinazione è tanto più importante proprio in questo frangente. Ossia per fare in modo che la Svizzera possa entrare meglio nel periodo invernale e non si ripeta la situazione dell'anno scorso, quando il numero di casi di coronavirus è aumentato bruscamente dopo i mesi estivi, costringendo il Consiglio federale a rafforzare le misure per contenere il virus SARS-Cov-2.

Secondo il professor Dominik Georgie, dell'Università di Scienze Applicate e Arti di Lucerna, coloro che non si sono ancora fatti vaccinare potrebbero essere convinti a farlo con una «spintarella». Ad esempio con iniezioni fatte a casa o con incentivi per i giovani. Per questi ultimi i motivi personali sono meno pronunciati perché non hanno paura di ammalarsi, sottolinea dalla pagine dei quotidiani Luzerner Zeitung, Aargauer Zeitung e St. Galler Tagblatt.

Sul Tages-Anzeiger, Marius Brülhart, professore di economia all'Università di Losanna, chiede un maggiore impegno da parte delle associazioni economiche per quanto riguarda le vaccinazioni anti-Covid-19. Una immunizzazione su vasta scala è il mezzo più efficace per prevenire un nuovo inasprimento degli oneri per l'economia provocati al cononavirus.

jc, ats