Sessione Il Consiglio degli Stati affossa le nuove regole per la successione delle PMI

mh, ats

12.3.2024 - 11:10

Il consigliere federale Beat Jans parla al Consiglio degli Stati
Il consigliere federale Beat Jans parla al Consiglio degli Stati
Keystone

Nulla da fare per il progetto governativo volto ad agevolare la trasmissione di piccole e medie imprese (PMI) per via successoria in seno alla famiglia.

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Il Consiglio degli Stati ne ha infatti bocciato oggi per la seconda volta l'entrata in materia, con 25 voti a 17 e 1 astensione. Malgrado il sostegno del Nazionale, il dossier è quindi liquidato.

L'obiettivo del progetto era consentire l'assegnazione integrale di un'azienda a un erede se l'eredità non era stata stabilita prima del decesso del titolare. Mirava inoltre a garantire una maggiore stabilità alle PMI e a salvaguardare posti di lavoro.

Non c'è bisogno di regolamentare?

Non vi è alcuna necessità di regolamentazione, poiché nella stragrande maggioranza dei casi la trasmissione successoria di un'impresa avviene in modo consensuale, ha affermato in entrata di dibattito Daniel Fässler (Centro/AI) a nome della commissione preparatoria, aggiungendo che spetta all'imprenditore disciplinare la propria successione.

La maggioranza della commissione dubitava inoltre che in casi controversi il progetto avrebbe creato effettivamente certezza del diritto. La normativa proposta, è stato aggiunto, avrebbe inoltre comportato una disparità di trattamento tra eredi.

Fässler ha anche fatto riferimento alla revisione del diritto successorio entrata in vigore il 1° gennaio 2023, che comporta una maggiore flessibilità nella successione delle società, rendendo più facile anche il trasferimento di aziende. «Dobbiamo prima vedere quale sarà l'impatto di questa revisione», ha sottolineato.

Secondo alcuni invece sarebbero utili altre regole

Una minoranza ha invece sostenuto invano che non è nell'interesse dell'economia se una società deve essere liquidata perché non è stata organizzata la successione con i potenziali eredi. Quanto proposto avrebbe fornito una sorta di rete di salvataggio in questi casi, è stato rilevato.

L'attuale legislazione attribuisce troppa importanza alla tutela delle minoranze, secondo i favorevoli all'entrata in materia. Un singolo erede può ad esempio forzare la liquidazione di un'impresa al momento dell'eredità, causando una perdita di conoscenze e di continuità e mettendo a rischio posti di lavoro.

Carlo Sommaruga (PS/GE) ha fatto notare che i settori economici, i primi interessati, erano favorevoli durante la consultazione. Fabio Regazzi (Centro/TI) ha dal canto suo sottolineato l'importanza delle PMI per la Svizzera e rilevato l'ampio sostegno dei Cantoni al progetto, invitando il plenum ad approvarlo, anche se imperfetto.

Situazione attuale insoddisfacente

Ogni anno fino a 16'000 imprese devono affrontare una successione. Secondo le stime, 3400 di queste possono andare incontro a problemi di finanziamento a causa della normativa di diritto successorio.

«La situazione attuale è insoddisfacente», secondo il consigliere federale Beat Jans, che nel suo intervento ha ricordato come il disegno di legge sia frutto del lavoro parlamentare e in consultazione abbia generato reazioni prevalentemente positive. «Non è giusto bloccare la discussione prima del dibattito di dettaglio».

La commissione preparatoria lo ha effettivamente esaminato nei particolari, non trovandovi però soluzioni soddisfacenti, ha replicato Beat Rieder (Centro/VS).

«Alcuni casi di eredità finiscono in tribunale e questo non può essere cambiato con la legge». Alla fine, una maggioranza del Centro e del PLR, così come gli esponenti dell'UDC, hanno affossato il tutto, decidendo di non entrare in materia.