Economia Economiesuisse: «Sfruttare meglio la potenziale forza lavoro svizzera». Ecco come

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1.2.2024 - 10:55

La direttrice di Economiesuisse Monika Rühl ha ricordato che non è plausibile uno scenario in cui la forza lavoro estera sia assente.
La direttrice di Economiesuisse Monika Rühl ha ricordato che non è plausibile uno scenario in cui la forza lavoro estera sia assente.
Keystone

L'associazione di categoria Economiesuisse chiede che la forza lavoro indigena sia usata in modo migliore, ad esempio migliorando la conciliabilità tra famiglia e lavoro. In quest'ottica si è detta favorevole all'iniziativa sulle pensioni.

Keystone-SDA, lt, ats

Nella sua conferenza stampa annuale odierna, Economiesuisse ha sottolineato che la carenza di manodopera costituisce una sfida importante per la Svizzera. Il presidente Christoph Mäder ha affermato che esistono diversi modi per sfruttare meglio il potenziale nazionale.

In primo luogo, i dipendenti dovrebbero poter lavorare in modo più flessibile e andare in pensione più tardi: questa considerazione ha portato Economiesuisse a dichiararsi a favore dell'iniziativa sulle pensioni. In secondo luogo, sono necessarie misure per aumentare la produttività del lavoro, come l'automazione, la digitalizzazione e l'intelligenza artificiale. In terzo luogo, è necessario ridurre la domanda di lavoro da parte dello Stato. Perché questo aggrava ulteriormente la carenza di manodopera.

L'associazione di categoria ritiene inoltre che non sia opportuno aumentare ulteriormente l'IVA, che è già stata ritoccata verso l'alto quest'anno, in quanto questo comporterebbe una diminuzione del potere d'acquisto degli svizzeri.

«Quanto meglio la Svizzera sfrutterà il suo potenziale, tanto meno dovrà fare affidamento sui lavoratori stranieri», si legge in un comunicato che accompagna la conferenza stampa. Non è comunque plausibile uno scenario in cui la forza lavoro estera sia assente, ha ricordato la direttrice di Economiesuisse Monika Rühl: «Se vogliamo mantenere il benessere e gli attuali standard di servizio e continuare a svilupparci come economia anche in futuro avremo bisogno di manodopera qualificata straniera», ha chiosato.

«Se vogliamo mantenere il benessere e gli attuali standard di servizio e continuare a svilupparci come economia – e lo vogliamo fare – anche in futuro avremo bisogno di manodopera qualificata straniera», ha proseguito.

Guardando all'Europa, Mäder ha detto che quella dei «Bilaterali III» è un'opportunità da cogliere nella prossima legislatura e che sono già stati compiuti progressi significativi rispetto al precedente accordo quadro. «È importante che il Consiglio federale avvii ora i negoziati e presenti al Parlamento un pacchetto convincente che permetta di stabilizzare le relazioni con il più importante partner commerciale della Svizzera», ha affermato.