Parlamento Vecchi edifici: limite alle emissioni di CO2 dal 2023

ATS

3.9.2019 - 14:35

Pechino avvolta da un cappa di gas inquinanti.
Pechino avvolta da un cappa di gas inquinanti.
Source: KEYSTONE/EPA/HOW HWEE YOUNG

Dal 2023, in caso di sostituzione dell'impianto di riscaldamento, i vecchi edifici potranno emettere al massimo 20 chilogrammi di CO2 all’anno per metro quadrato di superficie di riferimento energetica.

È quanto prevede la revisione della Legge sul CO2 per il periodo dal 2021 al 2030, adottata dalla Commissione dell’ambiente degli Stati con 11 voti favorevoli e una astensione. Il dossier sarà trattato nel plenum il 23 settembre.

In una seduta precedente, la commissione aveva già deciso aumenti del prezzo della benzina e dei biglietti aerei. Ora questo giro di vite sui riscaldamenti, adottato con un solo voto di scarto (7 a 6), allo scopo di raggiungere entro il 2050 l’obiettivo delle emissioni a zero netto, si legge in martedì una nota dei servizi parlamentari.

Proposto un disciplinamento sussidiario

Per quanto riguarda gli edifici, il valore limite fissato dalla commissione verrebbe inasprito ogni cinque anni. Agendo in questo modo, i Cantoni saranno in condizione di raggiungere l’obiettivo di riduzione delle emissioni degli edifici di almeno l’80% entro il 2050. Il Consiglio federale, nel suo progetto, propone invece un disciplinamento sussidiario.

Per la commissione, il suo modello è preferibile poiché con una scadenza fissa – ossia il 2023 – si garantisce sicurezza nella pianificazione. D'altro canto, fa notare la commissione, tutte le tecnologie rilevanti sono già oggi disponibili per contenere l’emissione di gas generate dagli edifici.

Progetto di revisione bocciato a dicembre

A metà dicembre il Nazionale aveva bocciato il progetto di revisione della legge sul CO2, dopo dieci ore di dibattito. Senza riforma, la Svizzera non riuscirà tuttavia a ridurre le sue emissioni di gas a effetto serra del 50% entro il 2030 (rispetto al 2006), come prevede il governo.

Per questo, già nella sua seduta precedente, la commissione dell'ambiente della camera dei cantoni ha deciso di correre ai ripari, spingendosi più in là di quanto propone il Consiglio federale nel suo progetto.

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