Dove si andranno a prendere?Esercito: «sì» all'aumento del budget di 4 miliardi
ats
18.6.2024 - 15:28
Dopo la commissione delle finanze, anche quella della politica di sicurezza del Nazionale (CPS-N) è a favore di un aumento di ulteriori 4 miliardi destinati all'esercito per il periodo 2025-2028.
ats
18.06.2024, 15:28
18.06.2024, 15:29
SDA
Lo ha dichiarato oggi davanti ai media la presidente della CPS-N, Priska Seiler Graf (PS/ZH), precisando che tale decisione, simile a quella del Consiglio degli Stati durante la discussione sul messaggio 2024 dell'esercito, è stata adottata per 15 voti a 8.
Concretamente, rispetto al progetto del Consiglio federale, l'esercito dovrebbe disporre di 29,8 miliardi per il periodo 2025-2028, ossia l'1% del PIL, invece di 25,8 miliardi.
La maggioranza crede, secondo la presidente della commissione, che l'armata debba colmare in tempi più brevi le proprie lacune, rimediando agli errori commessi negli ultimi 30 anni, periodo durante il quale sono stati destinati mezzi insufficienti alla truppa.
Dove si andranno a prendere questi 4 miliardi?
In merito alle compensazioni di questi 4 miliardi all'interno dell'amministrazione federale, la CPS-N ha preferito rinviare questa questione ad agosto, lasciando insomma al Consiglio federale il tempo per presentare un piano al riguardo.
La Commissione delle finanze del Nazionale aveva indicato lo scorso 13 giugno di auspicare decurtazioni alla cooperazione internazionale e ai costi del personale in tutti i dipartimenti.
Il Consiglio degli Stati, durante la recente sessione estiva del parlamento, aveva addirittura fissato delle percentuali: il 50% degli tagli alla cooperazione allo sviluppo, il 35% alle spese non vincolate e il 15% all'interno dello stesso esercito.
Oltre al nuovo quadro finanziario, la CPS-N ha approvato una spesa di 660 milioni destinati all'acquisto di mezzi di difesa terra-aria a media gittata, ha aggiunto la consigliera nazionale zurighese.
Tale spesa era prevista nel messaggio 2025 sull'esercito, ma la maggioranza ha deciso di anticiparla di un anno, come stabilito anche dalla camera dei Cantoni.