Immigrazione Libera circolazione: l'iniziativa dell'UDC per porvi fine è nociva

ATS

7.6.2019 - 15:35

La consigliera federale Karin Keller-Sutter
La consigliera federale Karin Keller-Sutter
Source: KEYSTONE/PETER SCHNEIDER

Se accolta alle urne, l'iniziativa dell'UDC che chiede la fine della libera circolazione delle persone (ALC) con l'UE equivarrebbe a una «Brexit elvetica» con pesanti ripercussioni sull'economia svizzera.

Per questo motivo, ha dichiarato venerdì davanti ai media la consigliera federale Karin Keller-Sutter, questa proposta di modifica costituzionale va bocciata, come raccomanda il Consiglio federale nel suo messaggio indirizzato alle Camere federali approvato stesso venerdì.

L'iniziativa «Per un'immigrazione moderata (Iniziativa per la limitazione)» è stata depositata lo scorso 31 agosto con 116'139 firme valide. Il testo esige che la Svizzera regoli in maniera autonoma l'immigrazione degli stranieri. Impedisce inoltre ogni nuovo trattato di obbligo internazionale per la libera circolazione.

Un cardine per accedere al mercato europeo

Se l'iniziativa venisse accettata dal popolo, le autorità avrebbero un anno per negoziare la fine dell'accordo con Bruxelles. Se non si dovesse trovare una soluzione, il Consiglio federale dovrebbe uscire dall'intesa nel mese successivo.

Per la ministra di giustizia e polizia, l'iniziativa «gioca col fuoco». La libera circolazione è infatti un principio cardine per poter accedere al mercato comune europeo, ha rammentato la consigliera federale PLR, aggiungendo che l'Ue ha già mostrato una volta di essere irremovibile su questo aspetto, «ossia quando il popolo ha accolto nel 2014 l'iniziativa sempre dell'UDC contro l'immigrazione di massa».

All'epoca, «l'Ue non ha voluto nemmeno intavolare negoziati con noi». Insomma, non facciamoci illusioni, «un sì all'iniziativa equivarrebbe a una Brexit svizzera e alla fine della via bilaterale con Bruxelles».

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