Iniziativa burqaVerso una nuova sconfitta dell'élite politica in materia di Islam
hm, ats
7.3.2021 - 13:47
In materia di Islam si annuncia una nuova sconfitta per Consiglio federale, Parlamento e la gran parte dell'arco politico, dopo quella sui minareti del 2009: l'iniziativa popolare contro la dissimulazione del volto si appresta a vincere, sebbene in modo risicato.
hm, ats
07.03.2021, 13:47
07.03.2021, 14:01
SDA
Al momento sono disponili i dati finali di sette cantoni: sei si sono espressi per il sì, fra cui il Ticino, con il 60,5% dei favorevoli, che nel 2013 aveva già approvato un'analoga proibizione a livello cantonale, aprendo la strada in questo campo in Svizzera.
Con il sud delle Alpi si sono espressi Lucerna, Argovia, Uri, Nidvaldo e Glarona. L'unica realtà regionale finora contraria è quella dei Grigioni, dove i sì si sono fermati al 49,6%.
La doppia maggioranza richiesta per modifiche costituzionali non dovrebbe quindi essere in forse, considerato che la proiezione SRG SSR dà il sì a livello nazionale al 51%, con un margine di errore del +2/-2%.
Cosa chiede l'iniziativa
Lanciata del comitato di Egerkingen – già all'origine dell'iniziativa contro i minareti, approvata dal popolo nel 2009 con io 57,5% di sì – e sostenuta dall'UDC nonché da esponenti di altri partiti, anche di sinistra – l'iniziativa mira a vietare il velo integrale su suolo pubblico (burqa e niqab). È però anche rivolta esplicitamente contro l'occultamento del viso anche in altri ambiti, come durante le manifestazioni politiche o sportive.
Il Ticino – come San Gallo – ha già una normativa in materia. Anche altri cinque paesi europei: Francia, Belgio, Austria, Bulgaria e Danimarca – hanno vietato l'uso di burqa e niqab, considerato un abito che simboleggia l'oppressione delle donne.
Per il governo e il parlamento il testo è invece è eccessivo. Il velo integrale viene infatti considerato un fenomeno marginale in Svizzera, dove le donne che portano il niqab in pubblico sono molto spesso turiste dei paesi del Golfo.
Per contrastare l'iniziativa esecutivo e parlamento hanno adottato un controprogetto indiretto volto a introdurre l'obbligo di mostrare il proprio viso ai rappresentanti delle autorità per essere identificati. La proposta entrerà in vigore solo se l'iniziativa sarà bocciata, eventualità che in queste ore appare ormai remota.