Servizio pubblico La Posta: utile in calo nel 2019

ATS

12.3.2020 - 11:12

Nuovo calo degli utili per la Posta nel 2019.
Nuovo calo degli utili per la Posta nel 2019.
Source: KEYSTONE/DPA/GREGOR FISCHER

La Posta lo scorso anno ha conseguito un utile in calo di 149 milioni di franchi su base annua, a 255 milioni di franchi. L'evoluzione è dovuta soprattutto alle difficili condizioni quadro, precisa il gigante giallo in una nota odierna.

Con 450 milioni di franchi, il risultato d'esercizio (EBIT) registra un calo di 55 milioni rispetto al 2018, in linea con le aspettative della Posta. Nella nota, il gigante giallo precisa che la flessione è meno marcata di quanto ci si potesse aspettare a fronte di gravi condizioni quadro «grazie ad efficaci misure di prospezione del mercato e di aumento dell'efficienza». Molte delle unità hanno fornito risultati positivi nonostante le difficoltà e ciò «è merito dell'instancabile impegno dei circa 56’000 collaboratori».

I tassi d'interesse bassi, il calo dei volumi delle lettere e il forte aumento delle quantità nel settore dei pacchi sono le principali sfide cui la Posta si trova confrontata. La continua e persistente contrazione dei risultati degli anni scorsi ne è il risultato. Per poter gestire la trasformazione in programma per i prossimi anni, l'ex regia federale deve poter contare «su una base finanziaria sufficientemente solida».

PostFinance in difficoltà

Le previsioni della Posta circa le difficili condizioni quadro in cui versa PostFinance hanno trovato conferma, si legge nella nota. Il risultato d'esercizio ha registrato un incremento di 20 milioni di franchi, raggiungendo quota 240 milioni: si tratta tuttavia di un effetto non duraturo, precisa la Posta.

Soprattutto a causa degli attuali livelli dei tassi di interesse, i ricavi d'esercizio sono scesi di 44 milioni di franchi, raggiungendo i 1660 milioni. «Risulta evidente che, nell'attuale contesto di tassi negativi, non possiamo compensare lo svantaggio concorrenziale legato all'impossibilità di offrire autonomamente crediti e ipoteche», dichiara il CEO di PostFinance Hansruedi Köng.

Sempre più pacchi

PostLogistics ha chiuso il 2019 con un risultato d'esercizio (Ebit) peggiore dell'anno precedente, totalizzando 128 milioni di franchi (-17 milioni). L'aumento del volume di pacchi (+7,3%) renderà necessari nuovi investimenti per centinaia di milioni di franchi per la costruzione di nuovi centri di smistamento.

A incidere negativamente sul risultato di PostLogistics sono stati la vendita di un gruppo di società affiliate, la costituzione di accantonamenti e i costi derivanti da una rapina a un portavalori. Per contro, i ricavi d'esercizio hanno registrato un aumento di 44 milioni di franchi per arrivare a quota 1708 milioni.

Per quanto riguarda AutoPostale, succursale nella bufera in seguito a irregolarità contabili, la Posta precisa che grazie a un ulteriore potenziamento dell'offerta, la prestazione chilometrica annua è aumentata del 3,3% a 127,4 milioni di chilometri. I ricavi d'esercizio sono aumentati del 2%, mentre il risultato d'esercizio è stato pari a -24 milioni di franchi. Questo valore negativo «è riconducibile soprattutto a una serie di riduzioni di valore dell'attivo fisso», precisa la nota.

Agire, ora!

Nel corso degli anni – enfatizza il Gigante giallo – la Posta ha destinato ingenti somme all'infrastruttura e ai servizi, all'innovazione, alla crescita professionale dei collaboratori e alla sostenibilità. Solo nel 2019 il gruppo ha investito circa 470 milioni di franchi. «Finora la Posta ha autofinanziato questi investimenti attingendo al flusso di denaro derivante dall'attività operativa», spiega Glanzmann.

«La Posta si trova davanti a una svolta decisiva», e non è la prima volta che deve superare sfide simili, sottolinea afferma Urs Schwaller, presidente del Consiglio di amministrazione. La Posta vuole rimanere un'azienda solida e non sovvenzionata.

L'obiettivo – dichiara dal canto suo il direttore generale Roberto Cirillo – è aggiungere un nuovo capitolo alla storia di successo della Posta e continuare ad autofinanziare il servizio universale. «Vogliamo fornire un servizio pubblico di qualità anche in futuro e siamo orgogliosi di finanziarlo con le nostre risorse».

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