Governo Lotta contro l'impunità di crimini internazionali

ATS

29.5.2019 - 11:43

La sede della Corte penale internazionale (foto d'archivio)
La sede della Corte penale internazionale (foto d'archivio)
Source: KEYSTONE/AP/MIKE CORDER

Bisogna lottare contro l'impunità in caso di crimini gravi commessi a livello internazionale.

Ne è convinto il Consiglio federale, che nella seduta odierna ha adottato il messaggio sull'approvazione di nuovi emendamenti allo Statuto di Roma della Corte penale internazionale.

Lo scopo, si legge in un comunicato governativo, è quello di estendere la giurisdizione della Corte penale, in modo da consentirle di perseguire quale crimine di guerra anche l'uso di armi biologiche, laser accecanti e che feriscono mediante schegge che non siano localizzabili con i raggi X. Questa estensione era stata decisa dagli Stati membri dello Statuto nel dicembre del 2017.

Le norme elvetiche hanno dichiarato punibile l'uso di queste armi già nel 2011 e l'utilizzo è vietato anche a dal diritto umanitario internazionale. Gli emendamenti riaffermano questi divieti, dichiarando gli atti in questione punibili come crimini di guerra anche davanti alla Corte penale.

Con la ratifica degli emendamenti, la Svizzera fornirebbe quindi un contributo alla prevenzione dei crimini di guerra e al miglioramento della protezione sia dei civili sia dei combattenti. Lancerebbe inoltre un segnale importante affinché l'uso di queste armi sia bandito e perseguito come crimine di guerra anche al di fuori dei suoi confini. Per la ratifica è necessaria l'approvazione delle Camere federali.

La Corte penale internazionale è un'istituzione permanente con sede all'Aia, competente nel giudizio dei reati più gravi che riguardano la comunità internazionale nel suo insieme. L'atto giuridico internazionale che la istituisce è lo Statuto di Roma del 17 luglio 1998, ratificato dalla Svizzera il 12 ottobre 2001 e che nel frattempo conta 122 Stati Parte.

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