La realizzazione di parchi eolici non deve andare a scapito della natura e la popolazione deve potere dire la sua su simili progetti. Questi in sintesi gli obiettivi perseguiti da due iniziative lanciate dall'associazione Freie Landschaft Schweiz/Paysage Libre Suisse.
Le due iniziative prendono di mira gli oltre 300 progetti di parchi eolici – e la relativa costruzione di oltre mille turbine – la cui realizzazione, a parere dell'organizzazione, mette a rischio la protezione della natura e i diritti popolari.
L'iniziativa per la protezione delle foreste non vuole però proibire l'installazione di turbine eoliche, ma chiede che vengano pianificate e costruite altrove rispetto alle foreste e ai pascoli boschivi, ha spiegato ai media Elias Vogt, presidente di Freie Landschaft Schweiz/Paysage Libre Suisse, associazione che sostiene anche il referendum contro la legge federale per un approvvigionamento elettrico sicuro con le energie rinnovabili.
Molte turbine sono progettate nel bel mezzo o ai margini della foresta. Per ogni turbina eolica installata, deve essere disboscato l'equivalente di un campo da calcio. Migliaia di ettari di foreste e aree naturali verranno quindi sacrificati a scapito della biodiversità, ha sottolineato. L'iniziativa vuole vietare la costruzione di simili impianti a meno di 150 metri da un bosco.
Solo per la realizzazione di quattro turbine nel bel mezzo di una foresta, ha sottolineato Charlotte Blank, municipale di Hemishofen, piccolo comune sciaffusano di mezzo migliaio di abitanti vicino al Reno, dovranno venir sacrificati 20 mila metri quadrati di bosco per la costruzione del parco, comprese le strade d'accesso. Ma il peggio, ha sottolineato, è che dopo anni di ricorsi da parte nostra, il Cantone intende toglierci di mano il dossier è andare avanti col progetto, benché la popolazione sia contraria.
Ecco perché l'associazione ha lanciato anche l'iniziativa per la protezione dei Comuni, ha spiegato Vogt, con cui intendiamo garantire alle popolazioni toccate dal problema di venir consultate. Questi progetti, infatti, hanno un forte impatto sul paesaggio, oltre che sull'ecosistema.
La legge federale per un approvvigionamento elettrico sicuro con le energie rinnovabili e la Legge federale concernente l'accelerazione della procedura di autorizzazione degli impianti a energia eolica, ha affermato Vogt, indeboliscono i diritti popolari poiché trasferiscono parte delle competenze riguardanti la pianificazione del territorio ai Cantoni che potrebbero decidere di realizzare dei parchi eolici in barba ai Comuni.
Per Anael Lovis, sindaco di Genevez, località giurassiana toccata direttamente dal problema, con questo modo di procedere si aggira la volontà delle popolazioni direttamente interessate da simili impianti, che hanno un impatto sulla qualità di vita di tutti. È quindi giusto, per questioni legate al rispetto della democrazia diretta e dell'autonomia dei Comuni – elementi iscritti nella Costituzione federale – che i cittadini possano dire se vogliono o meno pale eoliche sul territorio, ha sottolineato.
Aggirare i comuni genera frustrazione e indignazione fra gli abitanti, ha aggiunto Lovis, mentre una procedura democratica rafforza la legittimità di un progetto.