Inutile traslocare in un «paradiso fiscale» Per le vincite al Lotto si verrà tassati dove si è domiciliati in quel momento

ATS

6.3.2024

Immagine d'illustrazione
Immagine d'illustrazione
sda

In futuro non servirà a niente traslocare in un Cantone «paradiso fiscale» dopo aver azzeccato i sei numeri al lotto: la somma ottenuta continuerà a essere tassata nel Cantone dove si era domiciliati al momento della vincita.

ATS

Questa richiesta, contenuta in una mozione dell'ex «senatore» Roberto Zanetti (PS/SO), dopo essere stata accolta senza opposizioni in settembre dagli Stati, oggi ha superato anche lo scoglio del Consiglio nazionale, con 96 voti favorevoli, 88 contrari e 2 astenuti.

Il problema nasce dal fatto che oggi non esiste un regime speciale per le vincite alle lotterie e ai giochi in denaro: queste vengono tassate là dove il contribuente è domiciliato al 31 dicembre, come per gli altri redditi, ha ricordato la consigliera federale Karin Keller-Sutter.

Nei casi più eclatanti, ha aggiunto il relatore commissionale Emmanuel Amoos (PS/VS), questa situazione può causare mancati introiti fiscali che possono anche raggiungere alcune decine di milioni di franchi per il comune e il cantone dove il vincitore era domiciliato, e dove ha utilizzato le infrastrutture e i servizi.

Una riforma per Amoos è quindi sensata, anche perché una regolamentazione in tal senso esiste già per quanto riguarda le prestazioni in capitale della previdenza. La concorrenza fiscale verrebbe inoltre mantenuta: le vincite importanti non sarebbero spese in breve tempo e rimarrebbero quindi soggette nel nuovo cantone di domicilio negli anni successivi alle imposte sulla sostanza.

Pamini teme l'effetto «vaso di Pandora»

Per il relatore della Commissione dell'economia e dei tributi non c'è inoltre da temere un aumento dei costi burocratici, visto il numero limitato di casi. Ed è proprio facendo riferimento al debole numero di persone interessate - 22 sono state le vincite milionarie nel 2022 - che Paolo Pamini (UDC/TI) ha chiesto di respingere la proposta.

Il ticinese ha anche ricordato che la legge in vigore prevede già dei paletti: il domicilio deve corrispondere a dove si ha il proprio centro degli interessi personali. Il numero di casi potenzialmente interessati si riduce quindi ancora, rendendo meno ammissibile l'aumento dell'onere amministrativo a carico dei cantoni.

Pamini ha poi detto di temere l'effetto «vaso di Pandora»: a suo dire la proposta potrebbe infatti in futuro essere estesa anche a altre forme di reddito non ricorrenti, come il pagamento di bonus da parte del datore di lavoro o dividendi da partecipazioni.

Al voto, le argomentazioni del democentrista non hanno, come detto, fatto breccia. Ora tocca al Consiglio federale elaborare un progetto di modifica della legge federale sull'armonizzazione delle imposte dirette dei Cantoni e dei Comuni da sottoporre al Parlamento. La riforma riguarderà solo le vincite superiori al milione, essendo le altre non imposte, ha ricordato Keller-Sutter.