PoliticaPLR: «Vogliamo diventare il secondo partito in Svizzera»
hm, ats
22.10.2022 - 12:30
Il partito liberale radicale (PLR) vuole diventare la seconda formazione politica più votata in Svizzera, dietro l'UDC ma superando il PS: è l'obiettivo in vista delle elezioni federali 2023 annunciato oggi dal presidente Thierry Burkart.
Keystone-SDA, hm, ats
22.10.2022, 12:30
22.10.2022, 18:03
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«Occorre combattere e vincere insieme, per la libertà e la responsabilità, nonché per lo spirito comunitario e il progresso», ha affermato il consigliere agli stati argoviese nel suo discorso all'assemblea dei delegati tenutatisi Burgdorf (BE), un incontro inaugurato con un grande show di luci.
Il 47enne ha criticato la sinistra. «Abbiamo bisogno di riforme liberali in questo paese», ha detto. Sono urgenti perché le buone condizioni quadro per un'economia innovativa sono minacciate continuamente dai continui attacchi rosso-verdi, ha aggiunto.
Ecco cosa pensa Burkart sulla questione dell'energia
In materia energetica, l'avvocato ha auspicato un «approvvigionamento preferibilmente privo di CO2, ma sicuro». A suo avviso non è possibile eliminare il nucleare e raggiungere contemporaneamente gli obiettivi climatici: in tal senso la politica degli ultimi anni è stata troppo caratterizzata dall'ideologia e dai pii desideri.
«Il fatto che attualmente nel nostro paese ci si debba preoccupare che l'elettricità sia sufficiente per il prossimo inverno è un fallimento politico di prim'ordine». Per Burkart in futuro sarà necessario un ampio mix di fonti energetiche diverse.
«La Svizzera non è mai stata neutrale nelle sue opinioni»
Per quanto riguarda il conflitto ucraino, il capitano di milizia attivo nella giustizia militare ha chiesto di prendere una posizione chiara a favore della libertà, della democrazia e dell'autodeterminazione.
«Questa non è una violazione della neutralità: la Svizzera non è mai stata neutrale nelle sue opinioni». E in quanto stato sovrano, l'Ucraina ha il diritto di difendersi.
Per Burkart la guerra ha anche mostrato la necessità di un esercito che sia in grado di cooperare più strettamente con la Nato. «La lotta politica delle sinistre contro la nostra capacità di difesa è sempre stata sbagliata: nel mondo di oggi è però diventata addirittura grottesca», ha concluso.