Commissione vacciniPresidente CFV per estensione immediata obbligo certificato
ot, ats
29.8.2021 - 10:38
Il presidente della Commissione federale per le vaccinazioni (CFV) Christoph Berger auspica l'introduzione immediata dell'obbligo del certificato Covid per entrare in ristoranti, cinema, teatri e partecipare a piccoli eventi.
Keystone-SDA, ot, ats
29.08.2021, 10:38
29.08.2021, 10:47
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«Bisogna estendere l'obbligo subito. È inevitabile, non possiamo aspettare ancora», ha sostenuto in un'intervista alla «SonntagsZeitung». Il sistema sanitario è ormai vicino al sovraccarico, secondo Berger, e servono misure più incisive contro la quarta ondata e «un po' di pressione» sulle persone non vaccinate perché si lascino immunizzare di modo che si possano evitare misure peggiori.
Berger, che è anche co-responsabile del dipartimento di infettivologia ed igiene ospedaliera all'Ospedale universitario pediatrico di Zurigo, considera degno di riflessione anche un obbligo di certificato per chi svolge mestieri a forte contatto sociale quali infermieri, insegnanti e camerieri.
Il Consiglio federale ha lanciato mercoledì una consultazione presso i Cantoni circa un'estensione dell'obbligo di certificato; i direttori cantonali della sanità sono in gran parte favorevoli. Il governo non ha ancora fissato una data per l'entrata in vigore della misura.
Obbligo solo per alcuni gruppi? «Si andrebbe troppo oltre»
Il presidente della CFV è invece contrario a un obbligo di vaccinazione per determinati gruppi: «si andrebbe troppo oltre». Egli considera tuttavia giustificato svantaggiare chi non è immunizzato: «in una situazione in cui si rischia danni importanti quali il sovraccarico del sistema sanitario ciò è legittimo».
Per tornare a una certa normalità Berger punta a un tasso di vaccinazione più elevata. Egli ha citato paesi come Spagna, Portogallo e Gran Bretagna, dove la quota delle persone che hanno completato il ciclo è del 70-80%.
«Bisogna verosimilmente raggiungere questo ordine di grandezza – come tra gli ultrasettantenni in Svizzera, che ormai non vengono quasi più ricoverati per il Covid -, per mettere fine allo spauracchio del coronavirus e poter trattare le infezioni come un'ondata d'influenza».