Medio Oriente Le Proteste pro-Gaza arrivano all'Uni Friburgo e Basilea. L'UniBE si difende

lp, ats

13.5.2024 - 12:42

Le proteste pro-Palestina scuotono gli atenei elvetici. (Immagine della manifestazione a Berna).
Le proteste pro-Palestina scuotono gli atenei elvetici. (Immagine della manifestazione a Berna).
Keystone

Le proteste studentesche pro-Palestina si espandono in Svizzera. Oggi sono stati occupati spazi delle Università di Basilea e Friburgo.

Keystone-SDA, lp, ats

Gli occupanti di Friburgo hanno sottolineato in un comunicato che si tratta di un'azione pacifica. I manifestanti chiedono un boicottaggio accademico delle istituzioni israeliane e un cessate il fuoco nella Striscia di Gaza. All'azione partecipano circa cento persone, ha constatato un corrispondente di Keystone-ATS sul posto.

Gli studenti domandano anche che l'ateneo tolga il memoriale dedicato a Chaim Weizmann – primo presidente di Israele e alunno dell'Università di Friburgo – presente nell'Aula Magna e che modifichi il nome alla Conferenza Chaim Weizmann.

Anche a Basilea i manifestanti chiedono all'ateneo di prendere coscienza delle proprie responsabilità e interrompere le collaborazioni con gli istituti israeliani.

Le proteste sono iniziate la scorsa settimana a Ginevra, Losanna e Zurigo e ieri sono giunte a Berna.

Università Berna risponde ad accuse

Proprio l'Università di Berna risponde oggi alle accuse di avere una posizione pro-Israele. Gli atenei non sono attori politici, ha spiegato un portavoce all'agenzia Keystone-ATS. Con due Università israeliane esistono accordi per lo scambio di studenti, ma non ci sono grandi collaborazioni a livello di ricerca.

Cooperazioni esistono – come usuale a livello scientifico – in grandi progetti internazionali, che riguardano ad esempio il Cern. Gli atenei hanno il compito di fornire prestazioni nell'ambito della ricerca e dell'istruzione. In questo senso il dialogo accademico è di fondamentale importanza

«Le Università non possono tollerare l'esclusione di persone o istituzioni dalla comunità accademica», ha aggiunto il portavoce. Una strumentalizzazione del lavoro degli atenei non è un buon presupposto per un dialogo costruttivo.