Diritti popolari È riuscito il referendum contro il finanziamento uniforme delle cure

cp, ats

18.4.2024 - 14:26

Il consigliere agli stati (PS/VD) Pierre-Yves Maillard alla consegna delle firme per il referendum sul finanziamento delle cure.
Il consigliere agli stati (PS/VD) Pierre-Yves Maillard alla consegna delle firme per il referendum sul finanziamento delle cure.
Keystone

Il referendum contro la riforma sul finanziamento uniforme delle cure sanitarie dovrebbe essere riuscito: il Sindacato svizzero dei servizi pubblici (VPOD/SSP) ha consegnato oggi alla Cancelleria federale 57’346 firme (ne bastano 50 mila).

Keystone-SDA, cp, ats

Il referendum si prefigge di contrastare il sistema di finanziamento uniforme dell'assistenza sanitaria avallato dal Parlamento durante la scorsa sessione invernale. Il VPOD/SSP teme che quanto accolto dal Legislativo favorisca troppo le casse malattia, che potrebbero di conseguenza aumentare ulteriormente i premi.

Stando al presidente del VPOD/SSP e consigliere nazionale Christian Dandrès (PS/GE), citato in una nota, il nuovo sistema di finanziamento delle cure «rappresenta una vera e propria minaccia per il sistema sanitario pubblico», poiché sposta la responsabilità dai Cantoni agli assicuratori.

Le casse malati sono responsabili dei problemi attuali

A parere del presidente del sindacato, le casse malatti sono parte dei problemi attuali che attanagliano il sistema sanitario a causa della loro opacità, dei costi di gestione e dei conflitti di interesse.

Sono responsabili dell'assicurazione di base e, contemporaneamente, vanno a caccia di clienti per le loro assai lucrative offerte complementari. Invece di limitare il loro potere, la riforma dà loro il controllo sull'intero sistema sanitario.

Della stessa opinione Pierre-Yves Maillard, presidente dell'Unione sindacale svizzera (USS) e consigliere agli Stati (PS/VD), secondo cui la revisione adottata dal parlamento farà aumentare i costi a beneficio unicamente degli attori privati che operano nel settore sanitario.

«L'obiettivo delle lobby del mercato sanitario è che lo Stato e la popolazione paghino e che le decisioni sulla distribuzione delle risorse siano sottratte al controllo democratico», si legge nella nota.

Cosa prevede la riforma

La riforma prevede che i Cantoni dovranno pagare il 26,9% delle cure ambulatoriali. Il 73,1% restante sarà finanziato dagli assicuratori, indipendentemente dal fornitore e dal luogo in cui vengono erogati i servizi. I pazienti dovranno pagare la franchigia, la quota-parte e il contributo ai costi per le cure ricevute, fissato in 23 franchi al giorno.

Le Camere federali hanno anche stabilito che i Cantoni dovranno avere accesso a tutte le fatture ospedaliere originali, comprese quelle ambulatoriali, nonché poter rifiutare di coprire i costi se non sono soddisfatte le condizioni formali. La remunerazione degli ospedali e dei centri per partorienti non elencati non subirà alcuna modifica.