Pandemia Riaperture: per GastroSuisse «segnale giusto, ma insufficiente», Usam delusa

bt, ats

14.4.2021 - 19:12

Il presidente di GastroSuisse Casimir Platzer.
Il presidente di GastroSuisse Casimir Platzer.
Keystone

Gli allentamenti delle misure contro il COVID-19 annunciati dal Consiglio federale non fanno l'unanimità negli ambienti economici svizzeri.

Keystone-SDA, bt, ats

Secondo GastroSuisse, la riapertura delle aree esterne dei ristoranti è un primo passo nella giusta direzione, ma non basta a migliorare la situazione del settore. L'associazione continua a giudicare incomprensibile il fatto che il governo non voglia togliere tutte le restrizioni con le quali la ristorazione deve confrontarsi da mesi. È un trattamento iniquo, viene ribadito in un comunicato diffuso in serata.

I locali interni dei ristoranti dovranno infatti rimanere chiusi. A GastroSuisse non va giù che altre attività, come cinema e palestre, possano invece tornare operative anche al coperto. L'approccio dell'esecutivo viene pertanto etichettato come «esitante».

Il sistema sanitario non è sovraccarico e sempre più persone vengono vaccinate, argomenta GastroSuisse. Inoltre, il rischio di contrarre l'infezione nei ristoranti è basso. «Il continuo allarmismo del Consiglio federale è irritante», afferma, citato nella nota, il presidente Casimir Platzer.

Non c'è una ragione comprensibile per bloccare le attività della ristorazione, prosegue Platzer, che accusa il governo di ignorare i fatti. «Più a lungo durerà la chiusura degli esercizi, più drammatica sarà la situazione per molti», avverte. Insomma, la «frustrazione è grande» e occorre riaprire «urgentemente» pure i locali interni per evitare danni ancora peggiori.

Sempre secondo Platzer inoltre, l'assenza di prospettive rende difficile pianificare ed è un'ulteriore minaccia per il ramo. La decisione di oggi, pur se rappresenta un primo passo importante, «non va dunque abbastanza lontano».

Economiesuisse soddisfatta nonostante il ritardo

Da parte sua, economiesuisse accoglie favorevolmente le riaperture annunciate oggi dal Consiglio federale. L'abolizione del divieto di esercizio per i ristoranti con terrazze e giardini arriva comunque in ritardo, fa notare l'organizzazione.

Il fatto che anche le istituzioni culturali e i centri sportivi potranno riaprire è un ulteriore segnale positivo, recita una nota. Economiesuisse gradisce inoltre il ritorno degli eventi con il pubblico, pur se un limite massimo è stato fissato a 100 persone.

Il passo fatto oggi è più che giustificato, si motiva nel comunicato. L'aumento della copertura vaccinale dei gruppi di popolazione vulnerabili, i concetti di protezione consolidati e il rispetto delle norme igieniche individuali permettono di osare tali allentamenti delle misure anti-coronavirus.

Ora è importante che l'offensiva a livello di test prenda slancio in ogni Cantone, scrive ancora Economiesuisse. Così facendo, nuove riaperture saranno infatti presto possibili.

Usam ancora delusa da decisioni

Le riaperture e gli allentamenti alle restrizioni annunciati oggi dal Consiglio federale non bastano invece all'Unione svizzera delle arti e mestieri (Usam). L'organizzazione critica la mancanza di prospettive per i settori colpiti dalle misure anti-coronavirus e ribadisce la sua richiesta di mettere fine in toto e subito al lockdown, che definisce una politica fallimentare.

Il governo ha continuato oggi nella sua gestione esitante e avvilente della pandemia, scrive l'Usam in un comunicato. Il ritorno delle terrazze dei ristoranti, permesso da lunedì prossimo, viene definito una concessione «minima» e che dimostra una volta di più come l'esecutivo «manchi di coraggio».

Si tratta quindi di un passo troppo timido, che non aiuterà la gastronomia, ramo in difficoltà economiche da mesi a causa delle chiusure imposte dalle autorità per contenere il Covid-19. L'Usam definisce quella odierna del Consiglio federale una scelta puramente simbolica, mentre resta a suoi occhi incomprensibile la gestione delle conseguenze della pandemia.

Tra le altre cose, l'organizzazione non si spiega come mai l'obbligo relativo all'home office sia ancora in vigore. Datori di lavoro e impiegati, a suo dire, hanno infatti dimostrato da tempo che i concetti di protezione implementati funzionano. L'Usam domanda pertanto al Consiglio federale di revocare tutti i divieti al lavoro, colpevoli di paralizzare economia e società.

Federazione centri fitness sorpresa in positivo

La Federazione svizzera dei Centri fitness e di salute è soddisfatta delle riaperture decise oggi dal Consiglio federale. Una richiesta di lungo corso è finalmente stata soddisfatta, ha detto il presidente dell'associazione Claude Ammann all'agenzia Keystone-ATS.

I centri fitness, ha aggiunto Ammann, possono finalmente rendere il loro servizio per la salute della popolazione. Gli ultimi mesi sono stati molto difficili e per questo le decisioni odierne del governo sono motivo di gioia per i proprietari delle palestre.

Secondo il presidente dell'organizzazione, l'esecutivo si è infine accorto che il settore del fitness, grazie agli studiati concetti di protezione, non rappresenta un pericolo nel contesto della pandemia di coronavirus.