Governo Riforma dell'imposta preventiva, fissati altri quattro parametri

ATS

27.9.2019 - 15:17

Nel 2015, il controverso progetto di riforma dell'imposta preventiva, lanciato dall'allora ministra delle finanze Eveline Widmer-Schlumpf, era stato sospeso nell'attesa della votazione dell'iniziativa «Sì alla protezione della sfera privata» poi ritirata
Nel 2015, il controverso progetto di riforma dell'imposta preventiva, lanciato dall'allora ministra delle finanze Eveline Widmer-Schlumpf, era stato sospeso nell'attesa della votazione dell'iniziativa «Sì alla protezione della sfera privata» poi ritirata
Source: KEYSTONE/PETER SCHNEIDER

L'imposta preventiva deve essere riformata. Dopo aver adottato i parametri fondamentali lo scorso mese di giugno, venerdì il Consiglio federale ne ha fissati altri quattro. Il progetto da inviare in consultazione sarà pronto nel primo trimestre del 2020.

Le quattro novità approvate oggi dal Governo sono le seguenti: l'imposta preventiva deve essere riscossa anche sugli investimenti indiretti fruttiferi di interessi. Le attuali franchigie per gli interessi bancari devono essere mantenute e non ne verranno stabilite altre.

Inoltre, la deduzione per partecipazioni rimarrà invariata, ma questa misura dovrà comunque essere inclusa nel progetto da porre in consultazione. Infine, la tassa di negoziazione sui prestiti svizzeri deve essere abolita.

Elemento centrale

L'elemento centrale della riforma, già preconizzato lo scorso marzo, è la rinuncia al prelievo dell'imposta preventiva sugli interessi pagati alle persone giuridiche in Svizzera e agli investitori stranieri. In questo modo, stando all'esecutivo, sarà possibile rafforzare notevolmente il mercato svizzero dei prestiti.

Le persone fisiche domiciliate in Svizzera continuano invece ad essere assoggettate all'imposta preventiva. Lo scopo è sempre il medesimo: combattere la sottrazione d'imposta.

Rapporto costi-benefici

La proposta di riforma comporterà una riduzione delle entrate stimata in 250 milioni di franchi all'anno, il 90% dei quali a carico della Confederazione e il resto dei cantoni. Secondo il governo, il rapporto costi-benefici sarà però «favorevole» a lungo termine.

Il rafforzamento del mercato dei capitali genererà infatti «un aumento dinamico delle entrate per Confederazione, cantoni e comuni». A ciò va inoltre aggiunto il gettito supplementare generato dal rafforzamento della funzione di garanzia dell'imposta.

Progetto sospeso

Il governo aveva invece già affermato di ritenere che attualmente non sia possibile realizzare una riforma fiscale ad ampio respiro. Essa genererebbe infatti mancati introiti pari a diversi miliardi (-1,2 miliardi con la completa abolizione della tassa di negoziazione e -1,6 miliardi con una diminuzione dell'aliquota d'imposta sui redditi di partecipazione nell'ambito dell'imposta preventiva).

Nel 2015, il Governo aveva sospeso il suo controverso progetto di riforma nell'attesa del risultato sulla votazione dell'iniziativa della destra «Sì alla protezione della sfera privata» che preconizzava il mantenimento del segreto bancario per i clienti privati in Svizzera. Gli iniziativisti avevano poi ritirato il testo quale contropartita all'abbandono definitivo di una riforma del diritto penale fiscale lanciata dall'ex ministra delle finanze Eveline Widmer-Schlumpf.

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