Voto«Sì» all'iniziativa per premi di cassa malati meno onerosi per «porre fine alla follia»
bt, ats
17.4.2024 - 12:25
È urgente trovare soluzioni per i premi di cassa malati, più che raddoppiati nell'ultimo ventennio.
Keystone-SDA, bt, ats
17.04.2024, 12:25
17.04.2024, 13:18
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È quanto ritiene il comitato che ha promosso l'Iniziativa per premi meno onerosi, in votazione il prossimo 9 di giugno, che oggi ha lanciato la sua campagna in vista dell'appuntamento con le urne.
È ora di «porre fine a questa follia», ha affermato davanti ai media a Berna la copresidente del PS Mattea Meyer. «I premi saranno limitati e non potranno rappresentare più del 10% del reddito disponibile», ha dichiarato la consigliera nazionale zurighese, ricordando il succo del testo.
Mentre questi costi stanno salendo a dismisura, salari e pensioni ristagnano, ha fatto notare Meyer. Ciò sta causando difficoltà finanziarie a un numero sempre maggiore di persone.
Secondo la copresidente dei socialisti, l'iniziativa – che stando ai sondaggi verrebbe ampiamente approvata se si votasse oggi – non andrebbe solo a beneficio dei cittadini con stipendi bassi.
Rafforzerebbe infatti anche il potere d'acquisto delle famiglie, dei pensionati e della classe media. I promotori calcolano che un nucleo di quattro persone con un reddito medio globale di 9000 franchi netti verrebbe sgravato di diverse centinaia di franchi al mese.
Attualmente, i milionari pagano gli stessi premi di chi lavora nel commercio al dettaglio, ha evidenziato il comitato. Per compensare questa situazione, le persone con salari bassi ricevono i cosiddetti sussidi.
«Questo ha funzionato bene per molto tempo. Ma ora i premi sono diventati inaccessibili anche per la classe media. Non si può continuare così», ha protestato il presidente dell'Unione sindacale svizzera (USS) Pierre-Yves Maillard.
I premi di cassa malati sono una «tassa anomala» – ha continuato il «senatore» vodese – che non ha un tetto e che si innalza ogni anno senza che ci sia un dibattito parlamentare o una decisione popolare. «Il conto arriva da compagnie private e lo Stato non ha nulla da dire». Ora però i cittadini hanno il potere di fare qualcosa, ha messo in risalto Maillard.
L'elevato onere si riflette anche sull'accesso alle cure, ha aggiunto dal canto suo Philippe Luchsinger, presidente dei Medici di famiglia e dell'infanzia. «Quasi il 20% della popolazione non va dal dottore perché non ha soldi», ha dichiarato, specificando che nel 2010 a dover rinunciare alle visite per problemi economici era solo poco più del 5%.
Il fenomeno riguarda pure le malattie più pericolose come il cancro, che in alcuni casi non vengono più trattate correttamente proprio per ragioni finanziarie.